L'indagine: a Ravenna popolazione in calo e sempre più vecchia

RAVENNA Il territorio dove ci sono meno ragazzi in rapporto alla popolazione over 65 è Sant’Alberto. Quello in cui invece si trova un maggior ricambio generazionale è il quartiere Darsena. La fotografia arriva da uno studio del Comune che prende in esame i cambiamenti demografici nel decennio 2010-2020 e le caratteristiche della popolazione. L’analisi rivela quanto sia difficile in città il ricambio generazionale e quanto questo fattore si riversi sulla difficoltà nel reperire manodopera.

La popolazione dopo dieci anni di crescita (dal 2001 al 2010 si è passati da 134mila a quasi 159mila residenti) ha conosciuto un’inversione di tendenza che nel decennio successivo ha portato ad un calo dell’1,3% (nel 2020 i residenti nel territorio comunale erano 156.742). Ravenna è una città con una «significativa dispersione territoriale» dove solo le aree del Mare e di San Pietro in Vincoli superano la soglia dei diecimila abitanti (rispettivamente 16.298 e 10.358). Sulla costa, però, gli abitanti negli ultimi anni sono in deciso calo (-6,9%): una dinamica figlia di un aumento delle seconde case. In linea generale, nel decennio hanno perso popolazione le frazioni a nord del territorio mentre i paesi che hanno conosciuto una decisa crescita negli ultimi anni sono quelle posizionate in parte nella prima corona intorno alla città (Fornace, Madonna dell’Albero, Porto Fuori e Villanova) e in parte nelle aree più periferiche (Ammonite, Castiglione, San Pietro in Campiano e Casemurate). In città è cresciuta la popolazione in Darsena (+3,2%) mentre è calata quella nella zona a sud di Ravenna (-2%).

A questa diminuzione della popolazione – dovuta ad una frenata dei flussi migratori che non compensa più il divario sempre più grande tra morti e nascite, con la forbice che dal 2010 in poi si è allargata sempre di più – fa compagnia un invecchiamento della popolazione molto forte. Qui entrano in gioco alcuni indici significativi da prendere in esame. Il primo è quello di vecchiaia che misura il rapporto tra over 65 e under 15: misura il numero di anziani in un territorio ogni cento giovani. Il valore medio del Comune è 213%: significa cioè che per ogni ragazzi ci sono 2,13 anziani. Un dato molto alto: la media regionale è 187,54. All’interno del territorio comunale, il dato più alto è a Sant’Alberto (254%) mentre quello più basso è alla Darsena (176%). Il secondo indice da analizzare è quello di dipendenza: in questo caso si rapportano le persone in età lavorativa (da 15 a 64 anni) rapportandolo ad over 65 e under 14.

Il rapporto esprime il carico sociale ed economico teorico della popolazione in età attiva: valori superiori al 50% indicano una situazione di squilibrio generazionale. La situazione migliore è a Castiglione (51%) mentre quella peggiore è a Sant’Alberto (67%): a pesare, vista la struttura demografica, è soprattutto il numero di anziani e infatti l’indice di dipendenza senile – che esclude dal conto i ragazzi – nei due territori è rispettivamente del 48% e del 34%. A livello comunale l’indice di dipendenza è del 59% e quello senile del 40%. Infine l’indice di ricambio che misura il rapporto tra la popolazione che sta per andare in pensione e quella che sta per entrare nel mondo del lavoro: indici molto al di sotto di 100 possono indicare minori opportunità per i giovani in cerca di prima occupazione, mentre valori molto superiori a 100 implicano anche una difficoltà a mantenere costante la capacità lavorativa di un paese. A Ravenna il dato è alto (154% contro una media regionale del 145%) e ciò spiega, forse più di altre improvvisate analisi sociologiche, la difficoltà di molti settori nel trovare forza lavoro. La situazione peggiore è al Mare (185%) mentre l’indice più basso è a San Pietro in Vincoli e in Darsena (146%).

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