L’idea di cittadinanza a Francesca Albanese si sposta a Ravenna

Ravenna
  • 04 novembre 2025

A poco meno di una settimana dal rinvio a data da destinarsi dell’assegnazione della cittadinanza onoraria a Francesca Albanese, deciso dal consiglio comunale di Russi su proposta della sindaca Valentina Palli, Ravenna in Comune rilancia e propone che sia Ravenna a conferire l’onorificenza alla relatrice speciale Onu sulla situazione dei diritti umani nei territori palestinesi.

«Le previsioni dello Statuto comunale trovano perfetta corrispondenza nella sua figura» commentano da Ravenna in Comune che plaude anche all’iniziativa della Casa delle donne che ha deciso di appendere, nella propria sede uno striscione di solidarietà in favore di Albanese.

«Le richieste di rimuovere lo striscione sono irricevibili - spiega Ravenna in Comune -. L’unico limite (a parte quello di apologia di fascismo) è quello di affiancare la bandiera italiana con una bandiera impropria. Gli striscioni appesi alle finestre di un edificio pubblico, ovviamente, sono pienamente legittimi come a suo tempo chiarito dall’avvocato Andrea Maestri. Ribadiamo dunque la solidarietà di Ravenna in Comune alla Casa delle Donne e, ovviamente, a Francesca Albanese che, meritoriamente, porta avanti il suo compito nonostante sia per questo fatta oggetto di sanzioni e minacce. Stigmatizziamo invece il comportamento del Pd che, a Russi, alla presentazione di una richiesta del capogruppo per Sinistra europea Rifondazione Partito Comunista, Giordano Cignani, di assegnare la chiavi della Città a Francesca Albanese, ha rilanciato con la proposta di conferirle la cittadinanza onoraria. Poi, in consiglio comunale, ha calciato la palla in tribuna con un “bel” rinvio, prima dell’affossamento».

Di tutt’altro avviso è Eugenio Fusignani, segretario regionale del Pri Emilia Romagna, che sostiene la presa di posizione dei rappresentanti locali del suo partito a Russiche si sono schierati contro il riconoscimento ad Albanese. «Al tempo stesso, esprimo apprezzamento per la sensibilità politica della sindaco Valentina Palli, che ha opportunamente scelto di ritirare la proposta dall’ordine del giorno. È un gesto che dimostra attenzione al dibattito pubblico e rispetto per la pluralità delle opinioni. Proprio perché le cittadinanze onorarie devono unire ritengo opportuno che alla saggia decisione di ritirare la proposta dall’ordine del giorno segua la decisione altrettanto saggia di non riproporla più. Tuttavia, se si volesse comunque proseguire nella scelta di esprimere un riconoscimento legandolo alla tragedia umanitaria di Gaza, sarebbe auspicabile individuare una figura indiscutibilmente non di parte. In questo senso propongo due possibili nomi: Liliana Segre, testimone luminosa di libertà e di umanità, e il Cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca Latino di Gerusalemme, in prima linea nell’aiuto concreto e imparziale alle popolazioni civili di Gaza. Una proposta che troverebbe certamente il consenso del Pri, a partire da quello di Russi, perché espressione di un comune sentire umanitario, capace di unire e di parlare a tutti, al di là delle differenze politiche, ideologiche o religiose».

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