“L’economia ravennate tiene, ma servono infrastrutture”: l’analisi della Camera di Commercio

Ravenna
  • 28 ottobre 2025

L’economia ravennate tiene nonostante il peggiorato scenario globale: l’aumento delle barriere tariffarie e non tariffarie pesa sulle prospettive degli scambi, gli ostacoli al libero commercio internazionale non provengono soltanto dalla politica commerciale USA, ma interessano la maggior parte dei paesi (nei primi otto mesi del 2025 le misure protezionistiche varate nel mondo sono ai massimi), l’indice di incertezza delle politiche economiche a livello globale resta su livelli elevatissimi. Penalizzata da tale difficile contesto globale ed europeo, la crescita del valore aggiunto in provincia di Ravenna, secondo gli ultimi scenari delineati da Prometeia (Ottobre 2025), registrerà un incremento pari a +0,4% nel 2025 (+0,4% stimato anche per il 2024), per poi accelerare di poco nel 2026, a +1%. Valore aggiunto provinciale, dunque, che già da tempo ha segnato il sorpasso dei livelli del 2019 (11,4 miliardi) e la tendenza alla crescita continuerà anche quest’anno, con il superamento della soglia di 12 miliardi, tra i valori massimi della serie storica. Questi i dati principali diffusi il 27 ottobre scorso, alla presenza di Giorgio Guberti, presidente della Camera di commercio, Valentina Palli, presidente della Provincia di Ravenna, Guido Caselli, direttore del Centro Studi di Unioncamere Emilia Romagna, e dei vertici di Istituzioni, associazioni di categoria, organizzazioni sindacali, Autorità portuale e Forze dell’Ordine, dall’Osservatorio dell’economia della Camera di commercio di Ferrara Ravenna nell’ambito della riunione del Tavolo sulle opportunità economiche e occupazionali.

“La vocazione imprenditoriale della provincia di Ravenna – ha sottolineato Guberti - impone la necessità di valorizzare l’impresa, le sue esigenze e le sue potenzialità come punto di riferimento per le politiche di sviluppo e crescita territoriale in termini di infrastrutture, turismo, innovazione, urbanistica. Anche in tale prospettiva il tema infrastrutturale è centrale, è elemento fondamentale di competitività e sviluppo. Alcune priorità legate ai collegamenti stradali non sono più procrastinabili, mi riferisco alla messa in sicurezza della Romea, che ha il triste primato di essere la Statale con il più alto numero di morti in Italia per chilometro, e della statale SS16, anch’essa recentemente funestata da diversi incidenti mortali. Continuiamo, inoltre, ad assistere a disservizi quotidiani nel trasporto ferroviario locale, in particolare sulla linea Ferrara-Ravenna. La tratta Bologna-Ravenna non è da meno, è stata classificata tra le 11 peggiori d’Italia e la peggiore in Emilia-Romagna nel rapporto Pendolaria di Legambiente del 2024 a causa di ritardi, cancellazioni e sovraffollamento. Per questo è mia intenzione scrivere a Trenitalia Tper e RFI Rete Ferroviaria Italiana per evidenziare una situazione che non è ulteriormente tollerabile. Non ci può essere alcuna programmazione efficace – ha concluso il presidente della Camera di commercio – senza gli adeguati collegamenti in grado di liberare tutte le risorse positive e le capacità di impatto allargato che possono scaturire dalla presenza, in particolare, del porto di Ravenna, dell’aeroporto di Bologna e degli importanti hub e snodi di trasporto intermodale che hanno sede nel territorio ravennate, con relative concentrazioni di traffico di persone e di merci. Dobbiamo lavorare uniti affinché si realizzino quelle infrastrutture efficienti che il nostro territorio merita e affinché le opportunità che scaturiscono dalla ZLS possano dare i frutti sperati”.

“Ringrazio la Camera di Commercio per questo importante momento di confronto e condivisione. In un periodo storico – ha evidenziato Valentina Palli, presidente della Provincia di Ravenna - di profondo sconforto, con il contesto internazionale intriso di guerre e misure protezionistiche, riteniamo che costruire una visione di futuro che al contrario valuta le sfide e le opportunità analizzandole con fiducia e speranza, sia il modo migliore per governare i processi economici. Una società che sa pensare unita è una società più forte e in grado di competere. Le nuove sfide, in particolare quelle del governo delle tecnologie e dell’inverno demografico pretendono da noi capacità di visione e risposte nuove. In questo contesto l’economia ravennate ha tutte le carte in regola per competere ed essere portatrice di nuove virtuose modalità”.

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