Inflazione, si rivede il segno "meno" anche a Ravenna

RAVENNA - Ravenna resta una delle città più care in Italia ma l’inflazione rallenta sull’onda del calo dei prodotti energetici. Le bollette di gas e luce di marzo pesano infatti il 15,3% in meno rispetto a quelle di febbraio. Nel paniere sono inserite alle voce “spese per l’abitazione”, a sua volta in calo del 7%. La circostanza spinge l’indice inflattivo congiunturale, che misura la differenza dei prezzi da un mese all’altro, ad un calo dello 0,6%. Anche a gennaio si era assistito ad una timida riduzione (-0,2%) che era però inserita in una cornice di aumenti che non faceva ben sperare. Questa volta invece la riduzione dovrebbe essere più duratura: anche gli alimentari sembrano aver assestato i loro prezzi allo 0,1%. La discesa mensile ravennate dell’inflazione è più robusta di quella italiana (-0,4%) ma del resto durante l’intera fiammata del 2022 il costo della vita ha subito aumenti più robusti rispetto a quelle delle altre città della Penisola.
L’indice congiunturale di Ravenna scende quindi all’8,2%, per la prima volta dopo mesi al di sotto della doppia cifra. I prodotti alimentari costano il 13,2% in più rispetto al 2022 mentre gli energetici sono aumentati del 15% in un anno, gli affitti dello 0,8%. Considerevole anche l’aumento delle tariffe alberghiere, cresciute di oltre il 15% mentre i rincari nei ristoranti si sono fermati all’8%.
L’Istat, commentando il dato nazionale (più basso, pari al 7,4%, ma con lo stesso andamento di quello ravennate), spiega che si sta assistendo ad un «rapido rientro dell’inflazione guidata dalla dinamica dei prezzi dei beni energetici, sia della componente regolamentata sia di quella non regolamentata (entrambe in netto calo su base congiunturale). Emergono inoltre, nonostante il permanere delle tensioni al rialzo nel comparto dei beni alimentari non lavorati e dei servizi, segnali di esaurimento della fase di accelerazione che, nei mesi scorsi, aveva caratterizzato la dinamica dei prezzi di ampi settori del paniere. Dopo la progressione che ha caratterizzato il 2022, l’inflazione di fondo si stabilizza al +6,3%. Infine, i prezzi del “carrello della spesa” rallentano su base tendenziale, scendendo a +12,6%».