Inchiesta sull’alluvione, lo choc degli abitanti di Traversara: «Curcio ci aveva rassicurato, ora abbiamo paura>

Ravenna

«Siamo andati a letto tranquilli, ci siamo svegliati molto più preoccupati». Dalla soddisfazione per le risposte di Curcio alla preoccupazione che l’inchiesta vanifichi tutto. L’umore degli abitanti di Traversara è cambiato radicalmente nel corso di una notte.

Giovedì sera, infatti, si è svolta un’assemblea pubblica con il commissario straordinario Fabrizio Curcio e l’ingegner Giovanni De Carlo nella frazione simbolo dell’alluvione. «Un incontro che si doveva fare già da tempo, era programmato - racconta Luisa Babini (presidente del Consiglio di frazione di Traversara) -. Curcio ha illustrato tutto quello che è stato fatto e come avrebbe intenzione di impostare la nuova ordinanza speciale per Traversara. Ha spiegato che l’ha già impostata, però vuole raccogliere le istanze e i bisogni di questa realtà. Dal dibattito non è uscita nessuna altra esigenza in aggiunta a quanto hanno esposto».

Cosa prevede l’ordinanza?

«Prima bisogna bonificare, poi un cantiere unico per abbattere le case che devono essere abbattute e poi ricostruite. Quelle che non potranno essere ricostruite saranno delocalizzate. C’erano anche il sindaco, la Giunta e Manuela Rontini in rappresentanza della Regione. Curcio ha detto che l’ordinanza potrebbe arrivare nel giro di qualche settimana. Potrebbe davvero essere l’inizio di un percorso di ricostruzione».

Poi il risveglio la mattina dopo

«Stamattina (ieri, ndr) apro i giornali e trovo quella notizia dell’inchiesta. Per me è stata una sorpresa, in romagnolo si dice che “ho preso un coccolone”. E adesso non so mica cosa succede, a leggere i giornali c’è scritto che l’intero paese non è più in sicurezza. Ieri sera avevo le idee chiare, stamattina molto confuse. Cosa si fa adesso? Se seguissimo la riunione di ieri sera, aspettiamo l’ordinanza, poi l’amministrazione dovrebbe chiamare uno a uno i proprietari delle case da demolire. Ma adesso cosa facciamo come paese? C’è scritto che l’argine è ancora a rischio. Si aspetta la fine delle indagini? Qualcuno mette a posto immediatamente l’argine? Ci dobbiamo fare delle domande diverse dalle risposte che abbiamo avuto la sera precedente. C’è bisogno che qualcuno ci garantisca che non è vero che l’argine è ancora a rischio. Prima di ricostruire, sarà bene mettere in sicurezza. Se dovesse piovere e riempirsi il Lamone, cosa facciamo? Non vorrei essere nei panni del sindaco».

«Noi l’avevamo detto»

Di tutt’altro avviso Gianluca Sardelli tra i fondatori ed ex presidente del Comitato Traversara. «Considero la notizia dell’inchiesta un bellissimo regalo di Natale, inaspettato, perchè vuol dire che tutto il lavoro che abbiamo fatto, proporre una narrazione diversa rispetto a quella della Regione Emilia-Romagna, ha trovato un riscontro oggettivo. Non ci eravamo sbagliati. Oltre al cambiamento climatico c’erano altre cose che hanno provocato quello che è successo. Se temo ritardi nella ricostruzione? No. Sono due cose differenti, una è l’ordinanza speciale, e il percorso di Curcio è logico, chiaro, dipenderà dallo strumento urbanistico che il Comune vorrà adottare. L’inchiesta invece ha a che fare con affidamento lavori, mancate manutenzioni, tutte cose che noi dicevamo da mesi. Sono due piani differenti. La Regione Emilia-Romagna non ha fatto delle cose».

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