Il mare è sempre più caldo e l’atmosfera è cambiata. Per questo in autunno “avremo sempre una spada di Damocle sulla testa”, perchè eventi alluvionali come quelli che hanno colpito Bologna e la Romagna per quattro volte in un anno e mezzo sono “destinati a diventare più frequenti”. A prevederlo è Pierluigi Randi, presidente dell’associazione meteo professionisti (Ampro), questa mattina ai microfoni di Radio Nettuno Bologna Uno. “L’atmosfera e il mar Mediterraneo non sono più gli stessi di prima- avverte Randi- forse qualcuno l’ha notato: venerdì pomeriggio, prima dell’arrivo della perturbazione, avevamo 26 gradi con un tasso di umidità altissima. Cioè condizioni estive”.
Questo, sottolinea Randi, rappresenta bene la situazione. “Dopo una serie di estati sempre più calde - spiega il meteorologo - il mare immagazzina una quantità enorme di calore, che viene restituito in atmosfera molto gradualmente in autunno. Quando arriva una perturbazione trova più energia rispetto al passato, quindi rispetto a 30 anni fa piove più intensamente. Ed è una cosa estremamente preoccupante, perchè ogni volta che arriva una perturbazione avremo sempre una spada di Damocle sulla testa”. Del resto, sottolinea Randi, “se aumenta la temperatura di un grado, la nostra atmosfera può trattenere il 7% di acqua in più sotto forma di vapore. Ed è lì per essere consumata e far piovere molto di più”. In una situazione del genere, l’Appennino “rappresenta una sorta di aggravante - continua il presidente di Ampro - le correnti da est o nord-est devono superare la barriera appenninica, quindi si spostano verso l’alto molto più rapidamente. Però l’Appennino lì era e lì è ancora oggi, non si è spostato di molto negli ultimi 30 anni”. In altri termini “non dobbiamo cercare lì le cause” di quanto sta avvenendo.