Gli agricoltori alluvionati chiedono di ripartire. De Pascale: “Meno burocrazia e giungano gli indennizzi”

Ravenna
  • 08 luglio 2024

“Vogliamo ripartire”, questo l’appello lanciato da tanti agricoltori, dalla larga parte delle loro rappresentanze e sostenuto da una vasta rappresentanza istituzionale che oggi si è ritrovata al presidio organizzato a Ponte Pieve, vicino Faenza. L’iniziativa è stata voluta da Confagricoltura Ravenna, Cia Romagna, Copagri, Terra Viva Emilia Romagna, Legacoop Romagna e Agci Emilia Romagna che hanno messo al centro del sit-in un manifesto in cinque punti.

All’evento hanno partecipato il sindaco di Ravenna e presidente della Provincia Michele De Pascale, il sindaco di Faenza Massimo Isola con l’assessore alla sicurezza e protezione civile Massimo Bosi, il sindaco di Castel Bolognese Luca Della Godenza, di Bagnacavallo Matteo Giacomoni, di Massa Lombarda Stefano Sangiorgi, di Solarolo Maria Diletta Beltrami, di Conselice Andrea Sangiorgi, di Russi Valentina Palli, di Cotignola Federico Settembrini, Federica Malavolti di Riolo Terme insieme ai rappresentanti dei comuni di Alfonsine, Casola Valsenio e Lugo; con loro anche il vicesindaco del comune di Cervia Gianni Grandu e la deputata Pd Ouidad Bakkali.

Delle 6.168 aziende agricole presenti nel Ravennate (al 31.12.2023), il 28-30% ha subito danni più o meno ingenti - si legge in una nota diffusa dagli organizzatori -. Per quanto concerne l’erogazione degli indennizzi di AgriCat (fondo istituito da Ismea per risarcire i danni da calamità), il 50% delle richieste è stato respinto. Delle domande accettate solo 2 aziende su 10 stanno, seppur molto lentamente, ricevendo un parziale contributo”. E’ il motivo per cui le associazioni organizzatrici chiedono “un piano strategico di messa in sicurezza del territorio a partire dalla collina, con interventi strutturali di mantenimento e consolidamento dei terreni - elencano -, procedendo ad una semplificazione burocratica e procedure più snelle per le perizie e le richieste di ristoro dei danni alle aziende agricole in particolare quelle di collina colpite anche da frane e smottamenti. Sono inoltre necessari contributi a integrazione del reddito che siano realmente rispondenti alle esigenze degli imprenditori alluvionati. E’ poi indispensabile che giunga il saldo delle risorse messe finora a disposizione dal Fondo AgriCat per coprire i danni delle aziende agricole alluvionate, con un maggior coinvolgimento in futuro delle associazioni agricole nella gestione dello stesso Fondo AgriCat”

Il presidente De Pascale ha colto l’occasione per ribadire due temi cruciali sulla ricostruzione: lo snellimento delle procedure di richiesta degli indennizzi e la messa in sicurezza del territorio: “Da un lato vanno alleggerite e velocizzate le procedure che sono burocraticamente molto complicate, aspetto che in molti casi rende veramente difficile l’accesso ai rimborsi, penso soprattutto ad esempio a quelle imprese agricole più piccole a conduzione diretta - ha affermato -. Dall’altro come sindaci e amministratori locali dobbiamo essere un trait d’union tra la struttura commissariale e le singole aziende e pretendere che il mondo agricolo sia parte integrante dei programmi speciali. Sappiamo che le opere da fare sono tante, andranno realizzate casse d’espansione, spostati argini, messe in campo complesse operazioni di intervento sul territorio, ma ciò che deve essere chiaro è che tutto deve essere condiviso e fatto insieme a chi ogni giorno questa terra la vive e la coltiva”.

De Pascale denuncia, di fatto, anche un’importante mancanza di comunicazione fra la struttura commissariale e gli enti locali: “Il piano – continua il sindaco di Ravenna – sarà un insieme di principi che sono in larga parte condivisibili, anche se su alcuni abbiamo chiesto modifiche e correzioni. Però ad oggi non abbiamo ancora potuto visionare l’elenco delle opere, e questa è la vera, concreta battaglia che dobbiamo condurre perché se non si arriva velocemente all’elenco degli interventi il rischio è che l’argomento venga derubricato e finisca nel dimenticatoio, invece noi dobbiamo pretendere che si realizzino al più presto le opere per aumentare la sicurezza della Romagna”.

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