Giornata della disabilità, a Ravenna il teatro inclusivo sul palco e in sala della compagnia Nerval

Ravenna
  • 03 dicembre 2023

Che rapporto può esserci fra teatro e disabilità? Cosa significa preoccuparsi di inclusività a teatro? La compagnia ravennate Nerval teatro da diversi anni fa dell’inclusività la sua cifra peculiare, passaggio fondamentale di una ricerca «orientata ad indagare il ruolo sociale e relazionale dell’arte, la sua natura di confine, basata sulla costruzione di comunità interconnesse».

Fondata nel 2007 da Maurizio Lupinelli ed Elisa Pol, Nerval teatro ha avviato una ricerca che, attraverso laboratori teatrali e importanti collaborazioni con istituzioni e altre realtà teatrali, ha portato alla crescita di un teatro per tutti. Al teatro Rasi, dal 5 al 7 dicembre, lo spettacolo “La buca” porta in scena gli esiti del laboratorio “Il teatro è differenza”: l’attore diversamente abile Carlo De Leonardo - sul palco con Maurizio Lupinelli, che è anche regista e autore (insieme a Elisa Pol) dello spettacolo -, affronta l’opera di Samuel Beckett, con suggestioni da “Aspettando Godot”, “Finale di partita”, “Giorni felici” e “L’ultimo nastro di Krapp”.

Tuttavia, per questa esperienza ravennate, lo sforzo si estende anche al pubblico, grazie al bando accessibilità promosso dal Ministero della cultura: «si tratta di una interessante possibilità - sottolinea Lupinelli - messa a disposizione dal Ministero che ben si intreccia al tenore delle nostre progettualità e all’impronta del nostro lavoro: vincere questo bando ci ha permesso di inseguire un desiderio di lunga data, ovvero lavorare con De Leonardo, e fare in modo che questo lavoro possa arrivare a un sempre maggior numero di spettatori, anche quelli con disabilità sensoriale che in molte occasioni restano esclusi dalla visione di determinati spettacoli».

Due infatti saranno le collaborazioni che debutteranno in occasione dello spettacolo: gli artisti Giuseppe Comuniello e Camilla Guarino hanno ideato delle audiodescrizioni poetiche, ovvero, spiegano, «un progetto nato per rendere accessibili gli spettacoli a un pubblico cieco e ipovedente attraverso descrizioni di tipo audio, dal taglio poetico, realizzate dal vivo e frutto di un dialogo e una condivisione con la compagnia di riferimento»; le descrizioni saranno fruibili attraverso un sistema di audioguide. La seconda collaborazione, nel segno dell’inclusività, è con l’Ente nazionale sordi di Ravenna e con la comunità romagnola e si concretizzerà nella traduzione Lis della performance che verrà realizzata live da un interprete. «La traduzione Lis - precisano gli organizzatori - non sarà solo figlia della drammaturgia dello spettacolo, ma avrà il compito di incorporare uno sguardo poetico, nato da una reale comprensione e condivisione del lavoro in dialogo con la compagnia». L’assessore alle politiche sociali del comune di Ravenna, Gianandrea Baroncini, ha commentato che «si tratta di un progetto che ci rende orgogliosi perché segna la strada verso una maggiore accessibilità anche a teatro, un progetto molto importante per un teatro che si rivolge sempre di più all’intera comunità».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui