Gas russo al rigassificatore di Ravenna? Interrogazione di Croatti

Ravenna
  • 18 ottobre 2025

RAVENNA. «L’inchiesta di Presa Diretta su Rai 3 ha sollevato interrogativi molto seri sulla gestione della strategia energetica a Ravenna, e se quanto emerso fosse confermato, saremmo di fronte a una vicenda estremamente preoccupante». Il senatore 5 Stelle Marco Croatti interviene sul sospetto transito di gas russo dal rigassificatore di Ravenna. «Ho ritenuto opportuno depositare un’interrogazione urgente affinché il Governo voglia chiarire in modo puntuale e trasparente la situazione. Sarebbe davvero paradossale se, dopo aver costruito il rigassificatore di Ravenna per ridurre la dipendenza dal gas di Mosca, scoprissimo che una nave proveniente da aree riconducibili alla Federazione Russa – la metaniera LNG Geneva, partita da Murmansk o comunque dopo aver disattivato il segnale nei pressi della penisola di Kola – avesse rifornito l’impianto il 14 luglio scorso».

«Se ciò risultasse fondato», aggiunge, «non si potrebbe liquidare la questione con un semplice “non è vietato”. La SNAM ha richiamato il fatto che le normative europee non vieterebbero esplicitamente l’importazione di GNL russo, ma in un contesto geopolitico così delicato ci si aspetterebbe che prevalessero coerenza ed etica politica. Non avrebbe senso condannare il Cremlino a parole, se poi si finisse per alimentarne indirettamente l’economia acquistando il suo gas. Altro aspetto che meriterebbe un accertamento riguarda il comportamento della nave, che avrebbe spento il sistema di tracciamento (“tracking”) in prossimità di acque russe. Se venisse accertata una simile condotta, ci troveremmo davanti a una possibile violazione del Codice del mare, con

implicazioni per la sicurezza e la trasparenza internazionale. Per questo ho chiesto al Governo che voglia verificare ogni dettaglio e, se necessario, valutare eventuali azioni conseguenti».

«Ravenna», dice Croatti, «rappresenta un polo industriale d’eccellenza, con imprese che sviluppano tecnologie all’avanguardia nel campo delle energie rinnovabili. Sarebbe ingiusto che il territorio venisse penalizzato o esposto a rischi che potrebbero essere evitati. Se dal rigassificatore dovessero derivare extraprofitti, sarebbe auspicabile che una parte venisse riconosciuta alla comunità locale, in segno di equità e compensazione. Resta una convinzione profonda: il futuro energetico dell’Italia dovrebbe basarsi sulle fonti rinnovabili. Solo se si scegliesse con decisione la via del solare, dell’eolico e dell’innovazione, potremmo davvero ridurre la dipendenza da regimi autoritari e rispettare gli impegni climatici assunti. Il Movimento 5 Stelle continuerà a chiedere chiarezza e coerenza, affinché il Governo dimostri di voler davvero intraprendere la strada della transizione ecologica, superando la logica del fossile e

investendo con coraggio nell’indipendenza energetica pulita».

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