Finanziamento auto con i dati della consuocera: assolto 75enne ravennate

Era finito a processo con l’accusa di truffa per aver usato, secondo l’accusa, i dati dell’ex consuocera a sua insaputa per farla figurare come garante in un finanziamento per acquistare un’auto. Ma nei giorni scorsi il tribunale di Ferrara ha assolto un 74enne ravennate. I fatti risalgono al settembre del 2018, quando venne stipulato un contratto con una finanziaria per comprare una Toyota in una concessionaria ferrarese. La donna, 75 anni, residente a Copparo, scoprì solo più tardi – dopo la morte della figlia dell’imputato – di essere stata indicata come garante. Lo venne a sapere quando le arrivarono le richieste di pagamento delle rate non più saldate. Fu proprio lei, insieme alla finanziaria (che poi ha ritirato la querela), a sporgere denuncia, portando così al decreto di giudizio immediato nei confronti del ravennate. In aula sarebbe tuttavia emerso che il contratto era stato sì firmato dal 74enne, ma la trattativa vera e propria era stata condotta dalla figlia di lui – poi deceduta – e dal compagno di lei, a sua volta figlio della parte offesa. È stato il venditore dell’auto, sentito durante le indagini, a raccontare che i documenti della signora gli erano stati consegnati dal figlio della donna. Un dettaglio non da poco, che ha spostato l’attenzione proprio sulla coppia, facendo vacillare l’ipotesi accusatoria a carico del padre. La difesa dell’uomo, rappresentato dall’avvocato Samuele De Luca, ha insistito sul fatto che il 74enne, incensurato, si fosse limitato a firmare un contratto su richiesta della figlia, come aveva già fatto in passato, senza sapere nulla della questione della figura del garante addossata sulle spalle della consuocera. Un altro elemento finito sotto la lente era la vendita dell’auto da parte dell’imputato e del genero, avvenuta dopo la morte della donna che fino a quel momento pagava le rate. Anche su questo punto, il giudice ha ritenuto che non fosse sufficiente per condannare l’uomo. Soprattutto considerando che i documenti della 75enne non erano nella sua disponibilità, ma in quella del figlio di lei. C’è di più: due anni prima, la stessa coppia aveva acquistato un altro veicolo, sempre nella stessa concessionaria, e anche in quel caso la madre del ragazzo era stata usata come garante. Ma allora - pare - con il suo consenso. Alla fine, la versione della difesa ha retto di fronte al giudice Rosalba Cornacchia: nessuna truffa da parte del 74enne, che è stato assolto, scampando anche alle richieste risarcitorie della ex consuocera, che pretendeva di 10mila euro per il danno patito.

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