Faenza, tornano i riti propiziatori in campagna: “Manifestazione che aiuta a fare turismo”

Ravenna

Un luogo dove nascere, crescere, formarsi, lavorare, vivere una vita e morire: era la casa rurale di un tempo, la casa colonica, una risorsa della civiltà contadina: «un microcosmo», l’ha definita ieri il sindaco Massimo Isola, intervenuto alla presentazione della 24esima edizione di “Lòm a mêrz”, il cui tema è quest’anno “Abitare la terra, le antiche case custodiscono i ricordi”.

La manifestazione, programmata dal 26 febbraio al 3 marzo, lancia la stagione primaverile creando emozioni e suggestioni nelle campagne, nelle aie di aziende agricole , agriturismi e luoghi del paesaggio agreste, con sconfinamenti nelle scuole e in città. In un territorio che ha nel Faentino la più alta concentrazione di eventi e che tocca nel complesso ben 14 comuni non solo del Ravennate ma anche del Forlivese e del Ferrarese si celebra un passato che non torna più, ma che rappresenta un elemento fondante della società contemporanea e può essere riconsiderato dall’agricoltura moderna sotto altri profili, principalmente quello turistico.

Il tutto ruota intorno al rito del falò propiziatorio che sarà riproposto nelle aie, al centro di iniziative culturali, musiche, racconti. Protagoniste saranno oltre trenta tra aziende agricole, agriturismi, parchi come alla Torre di Oriolo, oppure fattorie didattiche dove convergeranno racconti, musiche, dimostrazioni, visite guidate, laboratori e tanta enogastronomia nelle cene conviviali o nelle degustazioni.

La tematica di turno sarà approfondita nell’incontro di esordio “Abitare la terra...” lunedì prossimo alle 18 presso la sala Bigari del municipio di Faenza. Attesi come relatori architetti, docenti di agraria, esperti di paesaggio rurale per un focus sulle vecchie case dei contadini dalle molteplici forme e funzioni, capaci di ospitare appunto quel “microcosmo” di personaggi e quel brulicare di attività di cui siamo un po’ tutti discendenti.

Al termine, alle 19, nella vicina Galleria della Molinella, sarà inaugurata la mostra fotografica con lo stesso titolo: immagini in bianco e nero delle diverse tipologie di abitazione nelle province romagnole, occasione per apprezzare in un’apposita sezione una selezione di scatti del geografo e storico Lucio Gambi, conservati presso la biblioteca Classense di Ravenna. Ad organizzare l’intera kermesse l’associazione “Il lavoro dei contadini” presieduta da Lea Gardi, evoluzione di quel gruppo di persone che nel 2000 si incontrarono ad un corso di marketing Territoriale, il cui obiettivo è di valorizzare i prodotti locali e trasmettere tradizione, arte, cultura e valori antichi del mondo agrario, «valori e saperi» ha commentato l’assessora al Turismo Simona Sangiorgi alla quale ha fatto eco il sindaco che ha rimarcato come «queste iniziative ci aiutano a fare turismo enogastronomico, a storicizzare la cultura a riappropriarci della storia di un mondo che va evaporando».

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