Faenza, non fa vedere il figlio all’ex marito ma viene assolta: c’era il lockdown

Ravenna
  • 02 dicembre 2023

Dopo il fine settimana non aveva riportato il figlio minorenne a casa del marito da cui si stava separando, che per questo l’aveva denunciata al Commissariato di Polizia per la mancata esecuzione di un provvedimento del giudice. Ma quelli non erano giorni qualunque: si trattava del marzo 2020 e il lunedì in questione era il 9, data del primo lockdown in tutta la Penisola.

Per questo la donna, che era tutelata dall’avvocato Nicola Montefiori, è stata assolta ieri dal giudice Tommaso Paone, che ha anche condannato l’ex, un imprenditore agricolo costituitosi parte civile nel processo con l’avvocata Silvana Santandrea, a rifondere le spese della difesa.

Zona rossa

Per evitare la denuncia, invero repentina, alla donna non era bastato nemmeno spiegare per messaggio le proprie perplessità, riguardanti il fatto che il consorte aveva invitato a casa propria alcuni ospiti da Modena, tra le prime zone rosse d’Italia. Le rimostranze dell’uomo, inoltre, l’avevano stupita non poco, perché a sua volta anch’egli non le aveva riportato a casa l’altra figlia.

Il dibattimento ha visto sfilare in tribunale una serie di testimoni, dall’assistente sociale che seguiva la coppia alla psicologa cui si era rivolta la donna passando per alcuni amici e conoscenti dei due.

Il rebus Dpcm

La linea difensiva si è concentrata sull’evidenziare come la pandemia in corso consigliasse una maggiore prudenza negli spostamenti. Un aspetto non secondario della vicenda riguarda inoltre l’assenza di indicazioni precise nei primi decreti emergenziali emanati da Palazzo Chigi sul comportamento da adottare da parte di genitori separati con figli e il tema aveva mandato in tilt centinaia di migliaia di coppie italiane: era possibile considerare lo spostamento verso l’abitazione del coniuge uno dei “motivi urgenti” da inserire nell’autocertificazione? Da parte sua, l’imprenditore agricolo durante il processo ha chiesto il risarcimento dei danni morali che sosteneva di avere patito. Ma non c’è stato niente da fare: il giudice ha assolto la donna, e l’ex dovrà pagarle anche le spese legali.

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