Faenza, dopo l’esperienza della pre morte, “Pape” Gurioli stasera torna a suonare

Ravenna
  • 05 ottobre 2023

Sarà un gradito ritorno in pubblico, dopo una incredibile esperienza ai confini con la morte, quello del maestro Giampaolo “Pape” Gurioli, 63 anni, compositore di Marradi ma faentino d’adozione, già tastierista di Jovanotti, arrangiatore di numerosi brani di successo come “50 Special” dei Luna pop. Gurioli sarà questa sera alla presentazione del suo ultimo lavoro al Ridotto del teatro Masini (vedi box): una rinascita, dopo avere rischiato la vita per una patologia dell’aorta che lo ha portato a subire oltre 10 giorni di coma, 4 interventi chirurgici e terapie riabilitative per 9 mesi. «Adesso sto molto meglio – afferma l’artista – ma ciò che mi è accaduto oltre a cure e operazioni, è stato anche oggetto di studi da parte di medici e psicologi, parlo dell’esperienza di pre-morte». Il riferimento è al fenomeno vissuto, noto in medicina come Nde (dall’inglese “Near death experience”), ovvero quell’esperienza descritta da soggetti che hanno ripreso le funzioni vitali dopo avere sperimentato condizioni che in genere portano al decesso, oppure da persone entrate in coma e uscite. I neuroscienziati ipotizzano che si tratti di sensazioni risultanti da momentanee confusioni sensoriali, chi ha invece visioni più trascendenti ritiene che possa essere segno di una vita oltre la morte.

Cosa è accaduto è il maestro stesso a raccontarlo. «Mi è successo durante il coma: al risveglio non ricordavo nulla a parte quello che potrebbe sembrare un sogno. Mi sono ritrovato ad entrare come in una grotta, ma non c’era cielo né terra, vedevo l’uscita ma intorno era tutto grigio. È stato dentro la grotta che ho incontrato tra le rocce mia madre, mio padre e mio zio, tutti defunti. Avevano l’età del loro decesso. Brontolavano tra loro e non mi hanno degnato di uno sguardo. Io ho sfiorato l’abito di mio zio, ma senza dire nulla. A quel punto è avanzata verso di me una donna, molto bella, capelli mossi lunghi e un cappello in testa di colore marrone in feltro. Mi ha attratto in modo quasi seducente, sereno e tranquillo, e ci siamo messi a parlare, ma non ricordo le parole. A un certo punto mi ha afferrato a un braccio con forza e ha iniziato a tirare. “Vieni, seguimi” diceva, sentivo male al braccio come se fosse artigliato. Io mi sono opposto, tiravo dalla parte opposta, strattonavo. In sottofondo ho iniziato a udire una vocina di bimba (di 5 o 6 anni) che diceva “babbo io vengo sempre a trovarti” così mi sono liberato da quella presa e sono schizzato via come un missile. La vocina credo fosse quella di mia figlia che adesso è adulta, ma nel caso specifico era piccola, non l’ho vista ma solo sentita. Altro ricordo è stato quello di trovarmi immerso in letto di tutta bambagia. Non so in quale momento del coma mi sia capitato. La prima persona che ho visto, collegata alla realtà, è stata mia figlia Arianna alla quale qualche giorno dopo ho raccontato questa esperienza. Lei l’ha riferita ai medici che mi hanno interrogato in merito per ben 6 volte». Per il musicista si è trattato di un viaggio nell’aldilà con ritorno: «La bella ragazza che mi ha afferrato il braccio dopo avermi lusingato credo fosse la morte che mi voleva portare con sé, ma si vede che non era la mia ora. Come si suol dire, mi hanno preso per i capelli e di ciò ringrazio i medici dei 4 ospedali in cui sono stato ricoverato in Toscana».

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