Eolico a Ravenna, parte la valutazione di impatto ambientale

Ravenna

RAVENNA - Agnes deposita lo studio completo per la richiesta di Via e trova, ufficialmente, un alleato di peso: F2i Sgr. E’ infatti entrata nella compagine sociale, con una quota minoritaria, la società Fondi Italiani per le Infrastrutture, realtà di gestione del risparmio italiana fondata dalla Cassa depositi e prestiti, assieme a Unicredit e Intesa San Paolo. Il controllo permane ad Alberto Bernabini, amministratore unico dell’azienda che promuove il progetto da 2 miliardi di euro, che comprende al largo del Ravennate campo fotovoltaico, solare flottante con produzione di idrogeno verde.

E’ proprio sul fronte dell’energia e – negli ultimi anni – delle rinnovabili che F2i Sgr caratterizza il proprio campo di investimento: è dal 2018, per esempio, che può essere considerato uno dei principali operatori fotovoltaici del settore a livello europeo e leader in Italia, con l’acquisizione dell’intero portafoglio impianti detenuto dal Gruppo Enel. Negli ultimissimi anni, inoltre, il colosso compartecipato da soggetti pubblici e con asset per 7 miliardi di euro (oltre a 22mila dipendenti) ha caratterizzato la propria espansione avviando il Fondo per le Infrastrutture Sostenibili, incentrato su transizione energetica, economia circolare, digitalizzazione e infrastrutture socio-sanitarie.

Ora F2i entra in società con il soggetto che è candidato a compiere offshore, in Romagna, uno dei principali progetti sulle rinnovabili in Europa, considerato unico su scala commerciale per la caratteristica che lo vede combinare anche la produzione di idrogeno verde. Agnes vedrà sorgere a oltre 15 miglia nautiche (22 chilometri) dalle coste ravennati (con propaggini fino al cesenaticense, a distanza dalla riva ancora maggiori) un campo eolico composto da 75 pale. Un polo dell’energia green offshore che, combinando il fotovoltaico flottante e la produzione di idrogeno verde, garantirà fra i 1.500 e i 2.000 gigawatt/ora all’anno, sufficienti al fabbisogno di 500mila persone.

Il progetto aveva mosso i primi passi, anche a livello burocratico, nel 2019. La sua ultima stesura, sostanzialmente comprendente il completamento dell’iter necessario allo studio di impatto ambientale, era stata presentata in Regione a metà del mese scorso. In quell’occasione, l’amministratore unico Alberto Bernabini ed il responsabile del progetto, Gian Luca Vaglio, avevano annunciato l’imminenza del deposito degli incartamenti, con la richiesta ufficiale di Valutazione di impatto ambientale ai ministeri competenti. Passo avvenuto in questi giorni, per un piano che ha per ora ricevuto un finanziamento pubblico dal Dl Fondone, per l’ammontare di 70 milioni di euro. E si candiderà a godere degli incentivi previsti dal Fer 2, approvato nel settembre scorso.

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