Elezioni Emilia-Romagna, De Pascale: “Se vinco, sono pronto a fare il commissario per la difesa del territorio”

Pomeriggio di sopralluoghi e di incontri con gli amministratori e le comunità delle aree del modenese e del bolognese duramente colpite dall’alluvione di sabato notte, per Michele de Pascale candidato alla presidenza della Regione Emilia-Romagna.
In particolare de Pascale ha visitato nel Comune di Castelfranco Emilia la frazione di Piumazzo e le casse espansione sul Panaro insieme ai sindaci dell’Unione del Sorbara, Giovanni Gargano (Castelfranco), Tania Meschiari (Bomporto), Francesca Silvestri (Bastiglia), Maurizia Rebecchi (Ravarino), Tiziana Baccolini (Nonantola), Francesco Zuffi (San Cesario); a seguire si è recato a Castelnuovo Rangone e ha incontrato il sindaco Massimo Paradisi; infine a Budrio con la sindaca Debora Badiali.
“È doveroso esprimere il massimo della solidarietà a tutte le comunità colpite – commenta de Pascale – purtroppo so bene cosa significhi, poiché ho passato l’ultimo anno e mezzo lungo argini crollati, in case di famiglie disperate, in imprese che rischiavano la delocalizzazione, ed è qualcosa che non dimenticherò mai. Solo con la conoscenza approfondita dei territori si può pensare di affrontare problemi di tale entità e complessità, per questo con l’aiuto dei sindaci sto visitando i comuni e le frazioni colpite.
La difesa del territorio e il contrasto al dissesto idrogeologico sono temi indifferibili che riguardano l’intera regione e in questo senso è ormai più che evidente che serve un cambio di passo radicale. Per questo lo dico chiaramente, in caso di elezione sono pronto ad assumermi la responsabilità di commissario per fare celermente le opere a difesa il territorio. In questo senso prima delle elezioni occorre un nuovo patto con il Governo perché riconosca questa responsabilità in capo al nuovo presidente della Regione, chiunque esso sia, in un quadro preciso, con risorse chiare e con una volontà concreta di realizzare in tempi brevi le opere strategiche per la prevenzione e la messa in sicurezza dei territori e un piano di manutenzione radicale di tutto il reticolo idrografico”.