Dopo l’aggressione negli spogliatoi agli avversari presi a cinghiate, il Cattolica chiude la curva del tifo locale

Ravenna
  • 24 ottobre 2023

Arrivano i primi provvedimenti della società sportiva Cattolica Calcio 1934, che ha chiuso la curva del tifo locale a tempo indeterminato dopo i gravi fatti di sabato scorso al Calbi, quando un gruppo di persone a volto coperto ha preso a cinghiate alcuni giocatori del Del Duca Grama dopo aver fatto irruzione negli spogliatoi. In attesa della decisione della giustizia sportiva, anche gli aggrediti stanno valutando come muoversi; proprio ieri sera si è tenuta una riunione straordinaria del direttivo della società ravennate proprio per stabilire la linea da seguire. qui in avanti. «Per ora non abbiamo presentato nessuna denuncia perché vogliamo muoverci in sintonia con la Federazione - spiega il presidente Gianni Grandu -. Di certo ci sono state due persone ferite, la cosa più brutta secondo noi è stato l’atteggiamento di chi è entrato nello spogliatoio e ci ha massacrato».

Mentre proseguono le indagini sull’accaduto da parte delle forze dell’ordine e si attende la decisione del giudice sportivo (che potrebbe disporre una multa e alcune partite a porte chiuse), la società giallorossa gioca d’anticipo per scongiurare altri possibili incidenti. «Il Cattolica Calcio 1923 - si legge in una nota diffusa nel pomeriggio di ieri - in questa vicenda, che nulla ha a che vedere con lo sport, è parte lesa tanto quanto i membri della società Del Duca Grama a cui, ancora una volta, la società esprime la propria piena ed indiscussa solidarietà». Diretta conseguenza di questa constatazione, è la decisione, da parte del Cattolica Calcio 1923 di disporre «la chiusura immediata del settore curva locale a tempo indeterminato». La società precisa anche che coloro che abbiano sottoscritto l’abbonamento di socio sostenitore del settore curva locale, potranno entrare allo stadio e seguire le partite in tribuna centrale o laterale.

Sull’aggressione di sabato, il Cattolica Calcio 1923 torna a condannare «fermamente i fatti accaduti e spera che gli assalitori vengano identificati e denunciati dalle autorità». Precisando anche come la società sportiva cattolichina si sia da subito «messa a completa disposizione degli organi inquirenti per cercare di capire in quale modo i facinorosi siano riusciti a penetrare nell’area tecnica dello stadio e ad aggredire, oltre ad alcuni tesserati ospiti, anche un dirigente del Cattolica. Dall’analisi dei filmati, già a disposizione e visionati della pubblica autorità, emerge con chiarezza che un gruppo di undici o dodici facinorosi, ha scavalcato il cancello giallo di recinzione che era regolarmente chiuso e si è introdotto nella zona loro preclusa; tale elemento viene considerato di grande importanza anche in relazione ad alcune dichiarazioni secondo cui i cancelli divisori all’interno della struttura dello stadio Calbi fossero aperti, circostanza smentita e respinta sin da subito dal Cattolica».

La società sportiva prende quindi una posizione netta a difesa della corretta gestione delle procedure e avverte: «Deve essere chiaro sin da ora che chiunque possa anche solo paventare l’idea che qualche inserviente o tesserato della società Cattolica abbia aiutato gli autori dell’aggressione ad entrare nell’area tecnica, sarà immediatamente querelato poiché in nessun modo questa società permetterà a chicchessia di dubitare dei principi di lealtà e onestà che permeano l’agire proprio e dei propri dirigenti e tesserati».

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