Sulla sanità “abbiamo fatto cambiare rotta al Governo”. A sostenerlo è il presidente della Regione Emilia-Romagna, Michele De Pascale, presentando questa mattina il bilancio 2026 dell’ente di viale Aldo Moro. “La spesa sanitaria è sempre l’osservata speciale - sottolinea - quest’anno la reazione della Regione è diversa perché l’azione del Governo è stata diversa”. Nel 2025, ricorda De Pascale, “l’incremento non ha coperto i costi fisiologici e quindi si è tradotto in un taglio violento. Prediamo atto invece che nel 2026, in una manovra minimalista, ci sono 2,4 miliardi di euro in più sulla sanità. Di fatto è l’unico contenuto della manovra. Possiamo dire che come Regioni abbiamo fatto cambiare rotta al Governo”.
Anche perché, rimarca il presidente, “se l’Emilia-Romagna inizia a far vedere delle crepe, vuol dire che nel resto d’Italia il sistema crolla”. Quindi si tratta di un “intervento che non cambia il definanziamento strutturale della sanità, che non è certo responsabilità solo di questo Governo, ma almeno consente alle Regioni di fare programmazione”, afferma de Pascale. L’aumento di 2,4 miliardi di euro, però, non è del tutto libero: senza vincoli già previsti infatti sono ‘solo’ 950 milioni di euro. “Le Regioni hanno chiesto di avere più spazio di manovra, presentando una serie di emendamenti alla Finanziaria- spiega l’assessore regionale al Bilancio, Davide Baruffi - speriamo di ottenerlo”.
Sferza invece De Pascale: “Vedo che il ministro Calderoli firma le pre-intese sull’autonomia differenziata, giusto prima delle elezioni. Ma non serve l’autonomia per dare alle Regione capacità gestionale e amministrativa. Si può fare con la Finanziaria”. In altre parole “va bene lo spot - attacca il presidente - ma non puoi firmare con una mano le pre-intese sull’autonomia e con l’altra mano fare un pacchetto di vincoli che va nella direzione opposta. Se il Governo vuole essere coerente con l’autonomia differenziata, tolga alla Finanziaria i vincoli sull’aumento dei fondi in sanità”.