De Pascale: “Il giorno che salta l’Emilia-Romagna sono già saltati i tre quarti delle regioni italiane”

Ravenna
  • 22 ottobre 2025

I soldi in più che ci sono in finanziaria per la sanità “non coprono più prestazioni, ma consentono di non ridurre quelle che già stiamo facendo”. Lo sottolinea il governatore dell’Emilia-Romagna, Michele De Pascale, tornando sui fondi aggiunti dal Governo. Ora, dal “governo dell’autonomia”, il presidente regionale si aspetta che le Regioni possano destinare quei 2,4 miliardi in base alle loro esigenze specifiche, non siano insomma vincolati come destinazione. “Il dialogo che dobbiamo fare col Governo è che questi fondi- afferma de Pascale nell’intervista ad Obeya, su tvbologna.it e Teleromagna - siano realmente liberi da poter utilizzare. Perché girano già delle bozze, delle circolari dove si dice che ‘tot’ deve andare alla sanità accreditata, ‘tot’ deve andare alla farmaceutica e così via. Cioè alla fine quando vai a fare l’elenco degli utilizzi non ne rimangono tantissimi”. Invece, rileva il dem, “ci può essere una regione che deve aumentare il personale, mentre un’altra regione magari il personale ce l’ha già. Ci può essere una regione che ha bisogno di potenziare l’ortopedia, un’altra che ha bisogno di potenziare un altro tipo di specialisti...”. De Pascale ricorda peraltro che ne aveva chiesti tre di miliardi. “Uno potrebbe dire che ne mancano 600, ma a me non piace la polemica spicciola, quindi ho colto la notizia positiva”.

Di fatto comunque si è passati “da una narrazione che diceva va tutto bene ad una presa d’atto che c’è un problema. E io ero anche abbastanza confidente, perché noi abbiamo delle difficoltà, ma ci sono delle regioni che già quest’anno sono andate sotto col giudizio della Corte dei Conti. Il giorno che salta l’Emilia-Romagna sono già saltati i tre quarti delle regioni italiane”

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