Danni da grandine a Forlì e Ravenna, Legacoop Romagna: “Serve lo stato di calamità”

  • 10 luglio 2025

- Sono “decine” le imprese agricole che hanno subito danni “fino alla perdita completa dei raccolti”, nei giorni scorsi per la forte grandinata che si è abbattuta sulla campagna tra Forlì e Ravenna. Lo segnala Legacoop Romagna, che chiede alla Regione Emilia-Romagna e all’assessore all’Agicoltura Alessio Mammi, “di cui abbiamo avuto modo di apprezzare nel tempo l’attenzione e sensibilità verso il nostro territorio e le esigenze del mondo agricolo e delle imprese cooperative, di attivarsi per una perimetrazione delle aree colpite e una ricognizione dei danni, primo e indispensabile passaggio per il riconoscimento dello stato di calamità naturale da parte del ministero”. Il territorio forlivese dove l’area colpita è più vasta, prosegue Legacoop Romagna, sono appunto “decine le imprese agricole che hanno subito danni gravi”, in particolare le cooperative ortofrutticole, “con danni molto rilevanti per colture come le pesche nettarine ormai in fase di raccolta”. Inoltre ci sono stati “danni ingenti anche per le colture sementiere e per le produzioni vitivinicole”. Passando al ravennate le conseguenze, “seppure più circoscritte, sono state comunque importanti: grandine e forte vento hanno in particolare danneggiato una cinquantina di ettari coltivati a barbabietola e coriandolo da Cab Terra”, sottolinea la centrale cooperativa. Questo, “non è che l’ultimo evento distruttivo provocato dal cambiamento climatico: a metà giugno intense grandinate nelle valli del Santerno e del Senio e nelle zone di Faenza e Brisighella avevano prodotto ingenti danni ai vigneti e alle colture da seme, interessando le basi sociali della Cantina dei Colli Romagnoli e della Cooperativa Agricola Cesenate”.

Le aree colpite sono “delimitate” e “sparse a macchia di leopardo”, però in queste le conseguenze “sono state pesanti, con il rischio di ricadute sul reddito di agricoltori e imprese e sull’occupazione”. Per Legacoop Romagna quanto accaduto “conferma ancora una volta che il cambiamento climatico è reale e rappresenta la principale minaccia per l’agricoltura del nostro territorio”. Per questo motivo “serve, a tutti i livelli, una risposta adeguata all’entità della sfida, in particolare tramite investimenti nella ricerca varietale e nella diffusione in campagna di tutte le misure disponibili per la protezione delle colture”. Ecco perché Legacoop Romagna ritiene “indispensabile che le politiche europee per il settore continuino a basarsi sullo strumento della Pac, evitando di accorpare il budget destinato all’agricoltura in un indistinto fondo unico, e andando invece a rafforzare le dotazioni e le risorse necessarie a garantire la sicurezza alimentare della nostra regione e il reddito degli agricoltori”

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