Da Ravenna a Varsavia per fare ricerca sulla materia condensata

Ravenna

RAVENNA. Una serie di step magna cum laude e ora la prosecuzione del suo percorso a Varsavia, laddove la più famosa donna di scienza di sempre, Marie Curie, era nata prima di dedicare la sua vita, e in qualche maniera donarla, a sviluppi straordinari per l’umanità nel campo della fisica. Cliò Agrapidis invece è nata e cresciuta a Ravenna e si definisce una cittadina europea. Un po’ per la nazionalità greca dei suoi genitori, non di meno per avere parenti sparsi in tutto il continente ed averlo girato in lungo e in largo durante il dottorato di ricerca conseguito a Dresda, dopo la laurea a Padova.


È la quarta ospite di Ravenna Andata e Ritorno, ciclo di conversazioni online organizzate in videostreaming, da Art-ER insieme a Tecnopolo di Ravenna, Laboratorio Aperto, CoLaboRA e Cresco Coworking in collaborazione con Corriere Romagna e Radio Sonora.
Dopo lo Scientifico indirizzo Brocca dell’Oriani, Cliò a Padova aveva già sviluppato la passione per il ramo della fisica dedicato alla materia condensata: «Se al Cern, per esempio, si dedicano alle particelle singole – spiega –, io studio il moto collettivo. More is different è il nostro motto».

Il diverso approccio nel resto d’Europa sul mondo della ricerca, in particolare quella definita “pura”, Cliò lo ha percepito già una settimana dopo la laurea, quando già aveva preso il treno, via Dresda, per una presentazione di un’ora, necessaria a candidarsi presso la Technical University: «Si è trattato della mia prima vera talk scientifica. Poche ore dopo il colloquio mi avevano presa. E ovviamente partendo sapevo già che viaggio e alloggio erano a loro carico. Prima ancora di laurearmi – ricorda Cliò, che ora ha 29 anni – avevo già contattato decine di università. Ma i dottorati con borsa erano quasi tutti all’estero».

E così prende le mosse la sua carriera scientifica, sempre con una valigia pronta per spostarsi nei vari consessi dove era possibile condividere sviluppi, esporre le proprie scoperte, con una formula che i ricercatori conoscono bene: «Otto minuti di tempo in plenaria e poi, per ognuno, la possibilità di posizionare un poster fitto di grafici e formule, davanti ai quali si possono condividere i dettagli». Grazie ai numerosi inviti di professori di vari istituti e università, Cliò gira così per Germania, Spagna, Taiwan, tocca Boston negli States e poi ha un primo approccio con Varsavia, dove deciderà di fare il post-dottorato: «Sulla scelta ha pesato la capacità del professore con cui mi sono raffrontata di prefigurare un avvenire professionale anche per il mio compagno: anche lui studia nel mio ambito ma era ad Utrecht. Molti istituti propongono un double-hiring, cosa che in Italia sarebbe impossibile. Qui siamo condizionati dalla corruzione che avviene coi sotterfugi. All’estero si fanno politiche palesi con cui si attraggono più cervelli, che si spostano in base alle opportunità anche logistiche che vengono loro offerte».

L’ambito conosciuto però è competitivo e preminentemente maschile: «Fra i ricercatori giovani vedo un’incidenza, al massimo, di un 25 per cento di donne. Negli istituti e in molte conferenze la quantità è spesso inferiore al 10 per cento. Ero dubbiosa sulle quote di genere, ma credo siano imprescindibili, altrimenti non avverrà mai un cambiamento. Anche in Germania ho parlato con colleghe che si vedevano riconosciute borse con la prescrizione di non rimanere incinte. E vedersi sopravanzare dal collega con meno pubblicazioni e minori obiettivi raggiunti, ma maschio, è all’ordine del giorno».Forse anche per questo Cliò ha deciso di caratterizzare sulla conoscenza delle scienziate donne una sua profonda passione, quella del fumetto: «Su Stormi.info ho pubblicato un graphic novel (assieme a Elianna Albertini) su Maria Goeppert Mayer, seconda donna a ricevere il Nobel per la Fisica dopo la Curie, e una su Emmy Noether, assieme ad Elena Mistrello. La comunicazione della scienza è fondamentale: non ci sono scoperte che possano essere definite tali se non percepite a livello popolare. Se dovessi perdere stimoli nella ricerca, la divulgazione credo sia il filone a cui mi dedicherei».

Domani il quinto appuntamento con Ravenna Andata e Ritorno avrà protagonista Giancarlo Savini, su Sei pronto per il tuo nuovo viaggio? Nuova Rivoluzione Clean-tech e come affrontarla al meglio. Per partecipare è necessario iscriversi al link: https://bit.ly/ 3dTnaTf.

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