Coronavirus, col lockdown i daini arrivano a Marina di Ravenna

RAVENNA. Chi li ha visti, dice che non erano troppo lontano da una strada molto trafficata: via Trieste, dalle parti dell’ex pub Ghinea. In quella stretta fascia di pineta nella serata del 27 maggio, attorno alle 8, stazionavano tre daini. Rarissimo vederne da quelle parti scorrazzare liberi. La zona tra la pialassa Piomboni e la strada statale per il mare è luogo di fenicotteri e altri uccelli acquatici ma non certo di daini, animali liberi ma la cui convivenza con strade trafficate come via Trieste è molto difficile e può rappresentare un pericolo sia per gli stessi esemplari sia per gli automobilisti che, in quel tratto, non si aspettano di veder spuntare un daino. I tre animali sono fuggiti di fronte all’uomo, per fortuna in altra direzione rispetto alla carreggiata.

Lo sconfinamento
Un avvistamento che, se stupisce l’osservatore, non sembra al momento fare altrettanto con i carabinieri forestali del nucleo Biodiversità. A loro non sono arrivate segnalazioni di sorta ma il fatto che il daino sia arrivato fino a Marina di Ravenna non è eventualità così incredibile: si trovano già nella pineta Ramazzotti di Lido di Dante e qualche esemplare potrebbe avere sconfinato verso nord. In realtà lo sconfinamento sarebbe di una zona adiacente: i daini di Lido di Dante (e probabilmente anche quelli di Marina di Ravenna) sono alcuni esemplari provenienti dalla pineta di Classe, gestita dalla Regione. Gli stessi che alcuni anni fa erano finiti al centro di polemiche durissime tra animalisti ed enti locali a causa della caccia di selezione che veniva utilizzata per contenerne il numero.
L’allarme recinzioni
A febbraio gli animalisti erano tornati a farsi sentire segnalando che le recinzioni che erano state costruite per contenerli erano “in stato di completo abbandono” e mettevano gli animali in pericolo. Se le cose stanno in questo modo, alcuni esemplari potrebbero aver scavalcato il recinto. Gli animalisti chiedevano anche l’apposizione di maggiori e ben più visibili cartelli stradali per la segnalazione di attraversamento di animali selvatici, non esiste prevenzione per l’eventuale “pericolo” di daini sulle strade.

Raddoppiati in due anni
I daini nelle pinete ravennati non sono un animale autoctono ma sono stati introdotti diversi anni fa e da allora la popolazione è aumentata. L’ultimo censimento del 2018 ne ha contati complessivamente 311, il doppio rispetto al 2016. In estate la giunta regionale ha annunciato che stava lavorando ad un Piano sperimentale per la gestione condiviso con gli altri enti territorialmente interessati. Un piano che prevede la cattura e sterilizzazione degli animali e il loro trasferimento presso strutture idonee messe a disposizione dai privati o in aree di presenza storica di questa specie sul territorio regionale. L’intervento era stato illustrato recentemente anche al Prefetto di Ravenna. Il Piano prevedeva la preventiva installazione da parte di Anas e dei soggetti gestori delle strade che attraversano l’area di sistemi di prevenzione per evitare incidenti stradali e di cartelli monitori per gli automobilisti.

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