Con il rigassificatore operativo a Ravenna l’Italia non importerà più gas dalla Russia

Con la messa a regime del rigassificatore di Ravenna, l’Italia azzererà definitivamente l’apporto del gas russo al sistema energetico nazionale. Un traguardo confermato dai dati resi noti dalla Snam, società controllata dal Tesoro tramite la Cassa depositi e prestiti, che sta realizzando l’opera al largo di Punta Marina.
Un risultato dal forte valore simbolico quello che sarà sancito nella primavera del 2025, quando si ipotizza che la struttura ravennate possa diventare operativa ricevendo il primo carico di Gnl proveniente dall’estero. E quello sarà anche l’ultimo tassello della svolta economica e geopolitica avviata dal Governo Draghi nei mesi successivi all’invasione russa dell’Ucraina. Già quest’anno, per la prima volta, è però avvenuto un primo importante passaggio: ovvero la quantità di gas arrivato in Italia dai gasdotti è stato superato da quello importato tramite le navi gasiera approdato negli impianti attualmente operativi tra Panigaglia (La Spezia), Livorno, Piombino e Rovigo.
Gas russo dal 40 al 5%
Prima della guerra in Ucraina i rubinetti russi elargivano al Belpaese il 40% del fabbisogno nazionale, con quasi 30 miliardi di metri cubi inviati nel 2021. Nel 2022 (anno di inizio delle ostilità) l’apporto è sceso al 20% , mentre nel 2023 il dato è crollato fino al 4,7%, numeri in linea con i primi due mesi del 2024. Attualmente solo il 5% del gas arrivato in Italia proviene da Gazprom. Sui dati al ribasso ha però influito non poco anche un fattore non prevedibile: gli ultimi due inverni sono stati per il nostro paese decisamente più caldi della media.
La diversificazione piace agli Usa
Negli ultimi 14 mesi la parola chiave della strategia italiana è stata senza dubbio “diversificare”: così i fornitori dell’italia sono diventati 11 Paesi diversi. E va detto che nella lista non ci sono solo democrazie, anzi. Tra questi paesi troviamo infatti Egitto, Algeria, Qatar, Nigeria, Guinea Equatoriale, Angola, Mozambico. Tra i paesi europei ci sono invece Spagna, Belgio, Francia. Ma il maggior beneficiario delle scelte italiane è proprio il nemico per eccellenza dei russi, ovvero gli Stati Uniti. Nei primi due mesi del 2024 su 42 carichi arrivati ai 4 rigassificatori attivi in Italia, le navi a stelle e strisce erano 16.