Cmc Ravenna, asta decisiva per il salvataggio

Ravenna
  • 13 giugno 2025

Potrebbe essere questo il giorno della verità per la Cmc di Ravenna. Si terrà infatti alle 12, al tribunale di Bologna, l’asta per la cessione del ramo principale dell’azienda, ultimo atto dell’operazione straordinaria con cui il colosso delle costruzioni punta a garantire la continuità aziendale, salvaguardare l’occupazione e offrire maggior tutela ai creditori. Il ramo in vendita comprende 597 dipendenti, infrastrutture, appalti in corso, partecipazioni societarie, marchi e asset simbolici. Non è solo una parte dell’azienda, ma l’anima operativa di un gruppo fondato nel 1901 da 35 muratori e cresciuto fino a diventare protagonista di grandi opere in Italia e all’estero.

Il giudice punta a raccogliere eventuali offerte migliorative rispetto a quella vincolante già ricevuta, pari a 17,143 milioni di euro, presentata da Fin.Mar. Holding Due Spa, finanziaria legata al gruppo Todini Costruzioni Generali.

Come ha specificato la cooperativa in un comunicato ufficiale, il bando «garantisce la continuità produttiva di tutte le commesse, il mantenimento di tutti i rapporti di lavoro in essere con Cmc e la continuità del marchio aziendale».

L’asta sarà gestita dal notaio Rita Merone e prevedeva una cauzione da 3 milioni di euro da depositare entro le 12 di ieri. In caso di rilanci, questi non potranno essere inferiori a 100mila euro. È prevista anche la possibilità che il ramo venga trasferito a una società neocostituita dall’offerente, purché venga garantito il pagamento integrale del prezzo tramite polizza assicurativa o fideiussione bancaria. L’operazione si inserisce in un percorso complesso avviato nel 2019 con l’ammissione al concordato preventivo e proseguito nel 2020 con l’omologazione del piano con continuità aziendale. Nel 2024 la cooperativa ha fatto ricorso alla composizione negoziata della crisi, nominando come esperta la commercialista Stefania Chiaruttini, affiancata da misure protettive giudiziarie prorogate fino al 24 febbraio scorso. Tuttavia, parallelamente a questo percorso, la Procura di Ravenna ha depositato un’istanza di fallimento, tuttora sospesa in attesa dell’esito della vendita.

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