Boom di casi di Covid, in Emilia Romagna tornano gli open day per il vaccino

Ravenna
  • 01 dicembre 2023

Tornano gli appelli alla vaccinazione e gli open day per immunizzarsi al Covid in Emilia-Romagna, dove i contagi continuano a salire, con qualche effetto anche sugli ospedali. I positivi al virus Sars-Cov-2 sono stati 3.847 nella settimana compresa tra il 24 e il 30 novembre, +73% rispetto a quella tra il 3 e il 9 novembre, mentre i decessi sono raddoppiati passando da 19 a 39, il numero di ricoveri ordinari è cresciuto del 61% (1.257 rispetto ai 782) e la terapia intensiva si è resa necessaria per 27 malati (+35% rispetto ai 20 della prima settimana del mese). Ed ecco la necessità di rilanciare le vaccinazione con “misure straordinarie” annunciate oggi dalla Regione. Mentre infatti per l’influenza si sono immunizzate oltre 722.000 persone in regione, sono solo 185.582 le vaccinazioni contro il Covid, 68.000 delle quali riguardano gli ultraottantenni. Per imprimere un’accelerata la Regione ha convocato le Aziende sanitarie lunedì prossimo “per concordare una strategia condivisa”, invitandole nel frattempo a rafforzare la somministrazione del vaccino anti Covid nei soggetti fragili “attraverso i servizi, territoriali o ospedalieri, che già hanno in carico questi cittadini”: potranno vaccinarsi nelle sedi in cui normalmente ricevono la cura per le loro patologie quali ambulatori, ospedali, Case della salute. Tra le iniziative a cui si guarda, anche gli open day anti Covid senza prenotazione, nelle giornate e nelle fasce orarie che possano facilitare l’accesso, per esempio nei week-end. L’Ausl di Piacenza farà da apripista con due giornate ad accesso libero sabato 2 e sabato 9 dicembre 2023 dalle 9 alle 12,30 nella Casa della salute e della comunità di piazzale Milano.

“I dati sulle campagne vaccinali sono positivi, e anche per il Covid siamo tra i primi in Italia, ma proprio su questo fronte occorre accelerare per mettere in sicurezza soprattutto i più fragili”, afferma l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini. Tra novembre e gennaio il numero di ingressi nei Pronto soccorso per patologie respiratorie “è sempre molto alto, anche a causa dell’influenza- ricorda Donini- ma il picco è atteso nelle prossime settimane: il Covid ha ripreso a circolare, e quest’anno nei Ps si stanno aggiungendo molti pazienti non vaccinati, che influiscono sull’operatività dei reparti dedicati alle emergenze. Per questo rinnoviamo l’appello: è estremamente importante vaccinarsi, per sé stessi, per la comunità e per non aggravare il carico degli ospedali. Proprio per rafforzare ulteriormente la campagna vaccinale condivideremo con le Aziende sanitarie iniziative straordinarie, e invitiamo le persone con patologie a bassa complessità a recarsi ai Centri di assistenza urgenza, che stanno funzionando bene”. Proprio sui neonati Cau, dove ci sono, punta la Regione per non intasare i pronto soccorso. A Budrio, in base ai dati di viale Aldo Moro, su 40 pazienti che accedono mediamente ogni giorno sono sei in media quelli che devono essere trasferiti all’ospedale di Bentivoglio o al Sant’Orsola; a Vergato, gli accessi giornalieri sono stati in media 18, e solo in un paio di casi al giorno è stato necessario il trasferimento del paziente all’ospedale Maggiore o a Porretta. In totale sono sei i Cau attivati finora in Emilia-Romagna: a Budrio e Vergato nel bolognese, quelli di Ferrara, Comacchio, Copparo e Portomaggiore. A questi se ne aggiungeranno progressivamente altri su tutti i territori a partire dai prossimi giorni, tra cui Piacenza dal 4 dicembre, Bologna Navile dall’11, Casalecchio dal 18; dal 21 dicembre Imola.

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