Boom di casi a Ravenna, Medicina raddoppia i posti letto Covid

RAVENNA - Il numero di contagi rompe l’argine dei mille casi giornalieri, con un tasso di positività altissimo (28,4%, sono 3.699 i tamponi processati). In sostanza quasi un tampone su tre ha dato esito positivo. Nonostante questi numeri mai registrati prima, però, nessuno è stato ricoverato. Ciò significa che i 756 positivi che hanno sintomi di qualche genere non necessitano di ospedalizzazione.

L’ondata dei contagi al momento non sta incidendo troppo sull’attività dell’ospedale di Ravenna. Che, tuttavia, si prepara ad una possibile onda d’urto nelle prossime settimane mettendo a disposizione nuovi posti letto. Del resto gli scienziati ritengono che nella prima metà di gennaio in Italia possa esserci il picco dei contagi. Da oggi al Santa Maria delle Croci raddoppiano così i posti letto nel reparto di Medicina Covid: quelli occupati nel reparto ora sono 21, diventeranno 42. «Si tratta di una rimodulazione , una misura che prendiamo – spiega la direttrice del Santa Maria delle Croci, la dottoressa Francesca Bravi – per anticipare i problemi e farci trovare pronti nel caso di un aumento dei ricoverati». Nella giornata di ieri c’erano in totale 59 pazienti positivi all’ospedale ravennate. «Pneuomologia è piena: sono occupati tutti e 16 i posti letto. Malattie Infettive conta 18 pazienti Covid su un totale di 24 posti, tre sono in Terapia intensiva e uno in Pediatria. A questi si aggiungono, appunto, i 21 di Medicina»: questa è il quadro tracciato dalla dottoressa Bravi per quanto riguarda il presidio sanitario ravennate.

Il vaccino – conferma la direttrice – sta facendo la differenza: «Trattiamo soprattutto casi a bassa intensità di cura, mentre in terapia intensiva sono stati ricoverati soprattutto persone non vaccinate». Il sottotesto che ormai si legge nelle dichiarazioni dei medici è che, se queste varianti si fossero presentate l’anno scorso senza i vaccini, le conseguenze sarebbero state ben più gravi. Il numero di decessi è relativamente basso (ieri è morta una donna di 87 anni) e anche i pazienti in terapia intensiva (13, considerando anche i pazienti ricoverati a Lugo e a Faenza) è più basso rispetto a qualche settimana fa, quando i contagi erano meno.

La pressione in questo giorni è invece sul Pronto Soccorso: «Ieri (mercoledì ndr.) abbiamo registrato 180 accessi e da un paio di giorni viaggiamo su questi numeri. Si tratta di accessi slegati dal Covid, si è tornati da questo punto di vista alla situazione precedente all’emergenza sanitaria». Al momento le difficoltà gestionali sono quindi legate alle urgenze. Il Pronto Soccorso è in attesa del resto dei lavori di ristrutturazione che dovrebbero partire nei primi mesi del 2022.

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