C’è chi ogni giorno si ferma per aiutare gli altri. E c’è chi viene fermato da aggressioni, minacce o indifferenza. È per loro che oltre 100 delegate e delegati della Cisl Funzione Pubblica Romagna, provenienti dalle province di Rimini, Forlì-Cesena e Ravenna, hanno scelto di correre alla Maratona Internazionale di Ravenna Città d’Arte. Per il secondo anno consecutivo.
Una corsa simbolica, ma dal messaggio netto: basta violenze contro chi lavora nei servizi pubblici.
In prima fila infermieri, medici, psicologi, operatori socio-sanitari, dipendenti comunali, provinciali, ministeriali e dell’Inps. Con loro, le famiglie. Tutti insieme per ribadire che il rispetto è dovuto sempre, e che garantirlo in ogni luogo è responsabilità di ciascuno. Ogni giorno, nei pronto soccorso, negli uffici pubblici, nei servizi sociali, nelle scuole e nelle carceri, troppe lavoratrici e troppi lavoratori subiscono aggressioni fisiche o verbali. Dietro ogni episodio si nasconde una ferita profonda, che colpisce la dignità di chi serve la collettività.
“Grazie alla campagna di sensibilizzazione avviata in Romagna nel 2024, abbiamo ottenuto l’introduzione nei contratti nazionali di tutele fondamentali per i lavoratori vittime di aggressioni”, spiega Mario Giovanni Cozza, Segretario Generale Cisl FP Romagna. “È un risultato importante, ma non sufficiente. Le leggi e i contratti servono, ma da soli non bastano: bisogna cambiare mentalità. La sicurezza nasce dal rispetto, e il rispetto nasce dal riconoscimento del valore di chi ogni giorno è al servizio degli altri.”
“Quando si colpisce un lavoratore pubblico, si colpisce l’intera comunità”, aggiunge Francesco Marinelli, Segretario Generale Cisl Romagna. “La Cisl continuerà a essere accanto a chi ogni giorno garantisce salute, servizi, assistenza e diritti. La partecipazione alla Maratona di Ravenna è un gesto concreto di solidarietà e di impegno civile: correre insieme significa dire, con forza, che la violenza non è mai una risposta.”
La presenza della Cisl FP Romagna alla Maratona di Ravenna rappresenta un impegno che va oltre la corsa: costruire ambienti di lavoro più sicuri, promuovere la formazione, sensibilizzare i cittadini e sostenere chi subisce aggressioni. Non solo un gesto simbolico, ma un passo concreto verso luoghi di lavoro e comunità dove rispetto e sicurezza siano realtà quotidiana.