Bagnacavallo, restano in carcere i due tunisini arrestati

RAVENNA - Restano in carcere i due tunisini che lunedì in tarda serata, insieme a un terzo denunciato a piede libero, hanno seminato il panico a Bagnacavallo. Si tratta di un tunisino di 25 anni senza fissa dimora e di un suo connazionale, di otto anni più anziano, residente a Marsala, in provincia di Trapani. Tutto è iniziato in viale Manzoni: la comitiva stava camminando, in evidente stato di alterazione psicofisica – forse dovuta all’alcol – per le vie del centro storico. Una pattuglia della Polizia Locale, avvisata dai passanti, si è fermata per identificarli, ma i tre hanno reagito violentemente contro gli agenti, arrivando perfino a sottrarre la pistola a uno di loro. Un comportamento che è valso l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni aggravate.
A impossessarsi dell’arma è stato il 33enne: l’uomo ha afferrato la pistola dalla fondina di un agente, spintonandolo e facendogli perdere l’equilibrio. Ha poi tentato la fuga e, secondo quanto ricostruito, durante il tragitto ha incamerato un proiettile nella camera di cartuccia, rendendo l’arma pronta all’uso. L’ha quindi nascosta in un’aiuola, dove è stata ritrovata grazie anche all’aiuto di un residente, solo dopo che il tunisino era stato fermato e caricato sull’auto di servizio.
Durante quei concitati minuti, con tono di scherno, l’uomo si è rivolto agli agenti con aria di sfida: «L’ho presa io, bang bang, e non la troverai». È quindi accusato, oltre che di resistenza e lesioni, anche di rapina e detenzione abusiva di arma da fuoco.
Il terzo membro del gruppo, un tunisino trentenne residente a Lugo, è stato denunciato a piede libero: pur avendo ostacolato l’arresto, non ha tenuto una condotta grave come gli altri due e ha cercato, seppur senza grande successo, di calmarli. I tre agenti coinvolti sono usciti dalla vicenda con 15 giorni di prognosi ciascuno. I due arrestati sono comparsi ieri mattina davanti al giudice Cristiano Coiro per la direttissima, difesi dagli avvocati Davide Baiocchi e Francesco Papiani. Il magistrato ha rinviato il processo e disposto per entrambi la custodia cautelare in carcere.