“Aule fredde e nuova ala inadeguata”. Gli studenti del liceo artistico di Ravenna vogliono occupare. Arriva anche la Digos



Mattinata concitata questa mattina a Ravenna. Al liceo artistico Nervi-Severini sono intervenuti inizialmente anche gli agenti della Digos per controllare la situazione. Motivo della tensione: la decisione di occupare la scuola sostenuta da parte di “Opposizione studentesca d’alternativa”. Una decisione contestata da una parte degli studenti e non vista con favore da insegnanti e dirigenza scolastica. Sono tuttora in corso trattative, nell’ambito di un’assemblea straordinaria, per stabilire se e in che forma proseguire con la protesta. Nel frattempo da una finestra della scuola è comparso uno striscione con scritto “Liceo Severini occupato”. Gli agenti della Digos, dato che la situazione è rimasta sotto controllo, hanno lasciato la scuola.
“Opposizione studentesca d’Alternativa” attraverso una nota alla stampa aveva annunciato le ragioni l’occupazione. Numerosi i problemi sollevati e le rivendicazioni avanzate: aule fredde e strutture decadenti, “scuola azienda” e “progettificio”, laboratori inadeguati, l’esigenza di sportelli psicologici.
Di seguito punto per punto le ragioni dell’occupazione di “Opposizione studentesca d’Alternativa”:
“Per rivendicare spazi di confronto e dibattito studentesco sui temi di attualità.
- Contro la scuola-azienda, dove veniamo formati solo come futuri lavoratori, rendendo così la scuola un vero e proprio progettificio, con miriadi di progetti non pertinenti al percorso scolastico e tanto meno allo sviluppo creativo di noi studenti.
- Infrastrutture decadenti e spazi mal gestiti, infatti il nuovo terzo piano non sarà la risoluzione a tutti i problemi infrastrutturali, visto che dal prossimo anno dovremo accogliere, in questa scuola già sovraffollata, anche il nuovo liceo musicale.
- Laboratori in condizioni pessime e poco sicuri, data la presenza di numerosi ripiani in legno usurati e ripiani in ferro arrugginiti.
Poca strumentazione per i laboratori e quando presente danneggiata a tal punto da essere inutilizzabile e pericolosa.
Materiali per i laboratori sono costosi e ricadono sulle spalle delle nostre famiglie: vogliamo materiali garantiti dalla scuola per eliminare la divisione classista degli studenti fra chi può permetterseli e chi non può.
- Contro un governo che finanzia la guerra invece che la scuola e i servizi pubblici
-Vicinanza e solidarietà al popolo palestinese, che sta venendo trucidato dalle forze armate israeliane, finanziate anche dal nostro Governo.
Solidarietà agli studenti palestinesi che a causa dei bombardamenti non possono andare a scuola.
-In solidarietà ai professori e ai lavoratori della scuola che come noi subiscono le problematiche di questo sistema scolastico e sono sfruttati e precari. Contro la riforma dei 60 CFU che limita la selezione e formazione di nuovi insegnanti su base economica e sociale. Non vogliamo la riforma delle pensioni, che porta l età minima di pensionamento a 67 anni, ma anzi vogliamo che il Governo investa nella scuola per assumere nuovi docenti giovani e preparati.
- Necessità di sportelli psicologici garantiti con figure formate per supportare gli studenti con fragilitá o problemi di ansia. Necessità che sia presente dall’inizio dell’anno scolastico, con una quantità di ore adeguata agli studenti della scuola che soffrono disagi psicologici spesso causati dall’istituzione scolastica stessa, e che aumentano sempre di più ogni anno.
-Riscaldamenti antiquati e malfunzionanti, tanto che alle prime ore si registrano spesso temperature di 13 gradi, specie nei laboratori”.