Alluvione in Romagna due anni dopo. De Pascale: “Il nostro dovere è accelerare, dateci strumenti più agili”

  • 15 maggio 2025

Due anni fa la serie di alluvioni senza precedenti che colpì l’Emilia-Romagna. Il ricordo e il dolore che non passa per le 17 vittime. Gli 8,5 miliardi di danni, certificati anche dall’Unione Europea. Un territorio che si scopre all’improvviso fragile e la consapevolezza che, di fronte all’impatto dei cambiamenti climatici, servono azioni radicali per la messa in sicurezza di famiglie e imprese. La Regione Emilia-Romagna oggi ha fatto il punto della situazione.

“Dal maggio 2023 - riferisce la Regione - complessivamente, sono stati programmati interventi per più di 2,7 miliardi di euro solo per la ricostruzione pubblica, di cui 490 milioni dedicati al finanziamento delle prime opere di somma urgenza. Oltre 2mila gli interventi sulla viabilità, per 1,36 miliardi. E degli oltre 52 milioni recuperati tramite la raccolta fondi ‘Un aiuto per l’Emilia-Romagna’, circa la metà sono stati destinati a chi ha avuto il veicolo distrutto o danneggiato, un’altra parte a integrare i fondi a favore di chi ha installato paratie e protezioni alle proprie abitazioni”.

Proprio a ridosso del secondo anniversario, all’Emilia-Romagna è stato riconosciuto un fattore di rischio più elevato rispetto alla media nazionale. Questo attraverso il nuovo decreto-legge approvato il 30 aprile scorso dal Consiglio dei ministri, che prevede ulteriori disposizioni urgenti per affrontare gli straordinari eventi alluvionali e l’istituzione di un fondo pluriennale, a partire dal 2027, per la riduzione del rischio idraulico e idrogeologico.

Il punto della situazione è stato fatto oggi, in conferenza stampa, dal presidente Michele de Pascale e dalla sottosegretaria alla Presidenza con delega alla Protezione civile, Manuela Rontini. Era presente anche lo scrittore Cristiano Cavina, originario di Casola Valsenio, che ha da poco pubblicato “Tropico del fango”: un memoir tra ironia e poesia della sua esperienza da alluvionato.

“Le alluvioni del 2023 hanno cambiato per sempre la percezione del nostro territorio: ci siamo scoperti improvvisamente più fragili, di fronte a eventi climatici senza precedenti e a rischi che non immaginavamo di poter correre - spiegano de Pascale e Rontini-. La reazione della nostra gente è stata eccezionale: una dimostrazione di dignità e solidarietà che non finisce di commuoverci, così come lo straordinario contributo dei tecnici e dei volontari della Protezione civile, delle forze dell’ordine, del personale delle istituzioni”.

“Da allora - proseguono il presidente e la sottosegretaria- sono cambiate molte cose: il nostro dovere è accelerare sulle opere di messa in sicurezza e aiutare chi ha subito danni ingentissimi a vedere presto rimborsi degni di questo nome. Non si è mai smesso di lavorare, sempre in un’ottica di confronto e di collaborazione con il Governo e la struttura commissariale, a tutti i livelli; sono stati fatti tanti interventi, ma resta ancora tanto da fare, servono opere strutturali. Per proseguire più speditamente - sottolineano de Pascale e Rontini- c’è bisogno di strumenti più agili, più snelli. Ecco perché la ricostruzione è una delle priorità di questa giunta: vogliamo tenere la barra dritta su quest’impegno e centrare gli obiettivi che ci siamo dati”.

Un aiuto per l’Emilia-Romagna: la raccolta fondi della Regione

Degli oltre 52 milioni donati tramite la raccolta fondi della Regione, circa la metà sono stati destinati a chi ha avuto il veicolo – auto, autocarro, motociclo e ciclomotore – distrutto, o anche solo danneggiato dall’alluvione. Sono state approvate due edizioni del bando con cui sono stati erogati contributi per un totale di 23 milioni di euro circa. Nell’ambito della prima edizione sono state presentate 6.135 richieste di contributo per circa 20,2 milioni, di cui liquidati quasi 19,4 milioni, corrispondenti a 5245 istanze. Con la seconda edizione sono state ammesse a contributo domande pervenute nell’ambito della prima edizione. Sono state, pertanto, rivalutate 850 istanze per un totale di contributi liquidati pari a quasi 2,4 milioni. Inoltre, sempre in riferimento alla seconda edizione, sono pervenute sull’applicativo regionale circa 520 nuove istanze di contributo, delle quali sono state liquidate 344 per un totale di circa 1,3 milioni. Ad aprile 2025, sono state liquidate tutte le richieste di contributo risultate ammissibili.

Inoltre, sul totale della somma raccolta, 5 milioni sono stati assegnati ai Comuni per famiglie e persone in difficoltà; 5,1 milioni alle imprese; 5,4 milioni di euro al ripristino di infrastrutture per i giovani, lo sport e gli spazi della cultura.

Un importo di 10 milioni, successivamente portato a 13,9 milioni, è stato riservato ai cittadini e alle famiglie a rimborso delle spese per la realizzazione di sistemi di protezione, come paratie e barriere. Il totale delle domande ammonta a 6.902, per un importo massimo assegnabile di 3 mila euro ciascuna. A tre mesi dalla chiusura del bando paratie, sono 2.756 le domande pervenute e già esaminate, riferite ai primi giorni di apertura del bando, dal 30 ottobre al 13 novembre compreso. Di queste, oltre 1.700 sono ammissibili e finanziabili con priorità, perché provenienti dai territori più colpiti, per un totale di quasi 5 milioni di euro di contributi. L’atto definitivo sarà disponibile dal 16 maggio.

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