Alluvione in Romagna, De Pascale: “Meloni faccia un cambio di passo”. Fratelli d’Italia replica: “Lui da sindaco cosa ha fatto?”

L’alluvione in Romagna di un anno e mezzo fa non è servita di lezione. Nel senso che “davanti a quella vicenda tragica le risorse per la prevenzione in Italia non sono aumentate. Tutto è andato avanti come se nulla fosse”. A invocare un “cambio di passo” da parte del Governo Meloni è il sindaco di Ravenna e candidato alla presidenza della Regione Emilia-Romagna, Michele de Pascale, questa mattina a margine di un confronto organizzato a Bologna dai sindacati dei trasporti. “In questo anno e mezzo - sottolinea de Pascale - abbiamo fatto una battaglia molto forte dalla Romagna per chiedere risorse soldi straordinari per la ricostruzione post-emergenza. Ma nel frattempo non è che le risorse per la prevenzione in Italia sono aumentate. Davanti alla vicenda tragica che ha colpito la Romagna, il Governo non è che ha detto che bisogna aumentare radicalmente le risorse per la prevenzione in Piemonte, Veneto, Lombardia, Emilia-Romagna. Tutto è andato avanti più o meno come se nulla fosse”. A parte le risorse per le emergenze, incalza de Pascale, “i piani di prevenzione sono totalmente assenti, come erano assenti prima: 600 milioni in 14 anni per l’Emilia-Romagna è un dato vergognoso, una cifra ridicola. Non è colpa di Musumeci se sono stati così pochi negli anni”. Ma ora serve “cambiare passo”, insiste l’aspirante governatore, che torna a chiedere “poteri speciali al presidente di Regione, dotazioni finanziarie per poter fare prevenzione e un piano straordinario di manutenzione di nuove opere su tutto il territorio. Poi ci penserà il presidente della Regione a coordinare i consorzi di bonifica, le multiutility, i Comuni e le Province. Serve qualcuno che dica allo Stato: adesso da qui in poi ci penso io”.
De Pascale rilancia quindi la sua proposta, anche perchè “la cosa drammatica è che nessuno finora mi ha risposto”. Il sindaco di Ravenna chiede che “si identifichi il prossimo presidente della Regione come commissario, chiunque esso sia. Si identifichi anche un referente nel Governo, perchè ci sono delle modifiche normative da fare. E si affronti questa sfida con spirito di unità nazionale. Che poi questo significhi anche fermare la speculazione locale sarebbe positivo - aggiunge il candidato presidente del centrosinistra- ma non ho grande fiducia nè aspettativa su questo”. Secondo de Pascale l’importante è che arrivi “uno scatto da parte della presidente del Consiglio e del prossimo presidente della Regione. E’ una partita che deve vedere una ricomposizione istituzionale ai vertici”. E aggiunge: “Non so se Giorgia Meloni verrà in Emilia-Romagna nelle prossime settimane, ma mi piacerebbe che prendesse questo impegno”.
Fratelli d’Italia: “Da sindaco non ha fatto nulla”
Arriva a stretto giro la replica di Fratelli d’Italia: “Le parole di de Pascale dimostrano tutta la sua inadeguatezza a ricoprire il ruolo di presidente della nostra Regione - attacca la capogruppo alla Regione Emilia-Romagna Marta Evangelisti - ruolo che presuppone un’assunzione di responsabilità nel gestire il territorio che non può essere successiva all’elezione. E lo stesso valga per il rapporto di collaborazione con gli enti istituzionali”. Le affermazioni di de Pascale di questa mattina, continua Evangelisti, “evidenziano inoltre altre due cose, la prima delle quali è che fino ad oggi gli enti preposti si sono bellamente disinteressati della cura e della manutenzione del territorio. La seconda è che proprio lui come sindaco di Ravenna, una delle città più colpite, e come presidente di quella Provincia non ha mai alzato la voce ed eccepito nulla, perché le cose andassero diversamente. Perché quindi i cittadini dovrebbero affidargli oggi il governo della Regione, amministrata peraltro da sempre dallo stesso partito che esprime la sua candidatura”, si chiede la capogruppo Fdi in viale Aldo Moro.