Alluvione e beni mobili, c’è il decreto sul rimborso fino a 6mila euro e Ravenna protesta: “Cifra ridicola”

Ravenna
  • 11 giugno 2024

Una cifra “ridicola”. È arrivato ieri sera il tanto atteso, in Romagna, decreto per rimborsare i beni mobili danneggiati o distrutti dall’alluvione. Ma gli animi nel centrosinistra ravennate non si rasserenano. Infatti, come lamenta questo pomeriggio in Consiglio comunale l’assessora al Bilancio Livia Molducci rispondendo a un question time di Alessandra Folli del Partito democratico, vengono stanziati 210 milioni di euro, appunto “una cifra assolutamente ridicola per chi ha subito danni anche per oltre 50.000 euro”.

L’8 maggio scorso, ricostruisce, il commissario straordinario Francesco Paolo Figliuolo ha annunciato un emendamento per risarcire i beni mobili, “trasformato” in decreto legge il 17 maggio dal viceministro alle Infrastrutture Galeazzo Bignami e quantificato in maniera forfettaria prima in 5.000 e poi in 6.000 euro. Nulla di concreto si è però realizzato e il 27 maggio è stato annunciato lo spostamento al dopo elezioni. Così ieri sera, continua la titolare dei conti di Palazzo Merlato, il governo ha varato il decreto e “per la prima volta lo Stato si fa carico degli indennizzi dei beni mobili” per una cifra massima di 6.000 euro. I rimborsi vengono infatti previsti per gli immobili di residenza e parametrati su numero e tipologia di vau: 3.200 per le cucine e 700 euro per gli altri locali, fino a 6.000 euro. Se il danno è maggiore, dunque, “niente rimborso al 100% come promesso dal governo”, chiosa Molducci. Sono diversi i privati con danni superiori ai 50.000 euro, meno forse a Ravenna, ma, invita l’assessore, “si pensi a Faenza e Forlì, non è quello che i cittadini si aspettavano”. Fortunatamente per i ravennati, conclude Molducci, le donazioni sono state “più ampie rispetto altre città” e si aggiungono ai rimborsi statali.

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