Alimenti all’ex moglie: Sossio Aruta salda e chiude il processo

Ravenna

RAVENNA. Dagli esordi televisivi a Cervia, con “Campioni”, al nuovo amore trovato a “Uomini e donne” e messo alla prova su “Temptation island”, per finire con l’edizione 2020 del “Grande fratello vip”, dove si è classificato terzo. Non c’erano telecamere però per immortalare l’ultimo giudizio, di certo quello più delicato per Sossio Aruta, che è arrivato ieri in tribunale a Ravenna, dove il “Re Leone” di Castellammare di Stabia era accusato di violazione degli obblighi di assistenza familiare. Una decina di mesi di omesso mantenimento nei confronti dell’ex moglie cervese gli sono costati il processo in abbreviato, al termine del quale il giudice Antonella Guidomei lo ha ritenuto non punibile per particolare tenuità del fatto.
Nei confronti del 49enne, ora ufficialmente residente a Taranto, erano stati aperti due diversi procedimenti alla luce di altrettante “pause” nel versamento di quanto pattuito per la gestione dei figli. Cifre limitate ad alcune migliaia di euro, che nel corso del processo penale il calciatore si è impegnato a saldare, consentendo all’avvocato Federica Montanari, di procedere con il rito abbreviato condizionato dal deposito dei documenti attestanti l’avvenuta elargizione degli arretrati.
I fatti contestati si riferivano principalmente ad alcuni mesi del 2016. In quel momento - secondo la tesi difensiva -, Aruta non aveva entrate economiche sufficienti a saldare quanto pattuito. E quando si era trovato di fronte a scegliere se versare l’assegno di mantenimento o passare il fine settimana con i figli, aveva deciso per la seconda.
Una strada non sufficiente, secondo l’accusa, a evitare la condanna, tant’è che il vice procuratore onorario Annalisa Folli aveva chiesto la pena di 4 mesi con pagamento di 400 euro di multa.
Per il giudice, invece, il saldo degli arretrati è sufficiente ora a chiudere la vicenda con la non punibilità. Risultato sperato già dentro la casa del Gf, dove lo sportivo era stato bersagliato in diretta televisiva dalle frecciate di Antonio Zequila proprio sulla bagarre giudiziaria ravennate. (FED.S.)

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