Accusato di maltrattamenti e minacce nei confronti di una ex fidanzata, Michele Marco Rossi si dichiara innocente, ma ha scelto di dimettersi dal ruolo di co-direttore artistico del Ravenna Festival inviando una lettera all’associazione. Dimissioni accolte dal cda della Fondazione Ravenna Manifestazioni, che non era al corrente del procedimento penale in corso e del rinvio a giudizio del violoncellista, recentemente nominato co-direttore artistico di Ravenna Festival. Una decisione dettata dalla volontà di consentire il sereno proseguimento della programmazione artistica, un gesto di responsabilità che «il Festival apprezza nella consapevolezza che un rinvio a giudizio non equivale ad una sentenza».
La missiva
«Con queste poche righe - scrive Michele Marco Rossi - voglio innanzitutto ribadire la mia innocenza. Il rinvio a giudizio non è in alcun modo una condanna, nonostante purtroppo da alcune persone venga strumentalmente utilizzato e veicolato. È in ogni caso l’inizio di un periodo lungo pieno di dolore e difficoltà. Questa consapevolezza, unita al rispetto e all’amore profondo che ho per il Festival, mi induce a dare le mie dimissioni dal ruolo di co-direttore artistico. Capisco bene che le necessità di un ruolo simile possano apparire non compatibili con la situazione personale che mio malgrado dovrò affrontare, e in questo senso non ritengo opportuno rischiare di arrecare un danno al Festival che mi ha concesso fiducia e stima. Combatterò questa battaglia dolorosa per affermare la mia innocenza, una battaglia che mi è stata imposta attraverso false accuse. E nel frattempo al Festival auguro il meglio nel suo percorso di bellezza e di pace».
Le reazioni
«La Fondazione - sottolinea il presidente Alessandro Barattoni - accoglie le dimissioni di Michele Marco Rossi: nelle ultime ore la notizia del suo rinvio a giudizio aveva rivelato accuse a suo carico di cui alcun membro del cda era a conoscenza. Ribadendo l’assoluta estraneità della Fondazione a questa vicenda, precisiamo che la programmazione di Ravenna Festival, attraverso la lente straordinaria dei linguaggi artistici, ha da sempre abbracciato e condiviso i più alti valori etici e morali, e continuerà a perseguire questo indirizzo con la direzione artistica di Angelo Nicastro e Anna Leonardi».
Sempre ieri il capogruppo di Lista per Ravenna, Alvaro Ancisi, aveva presentato sulla vicenda un’interrogazione proprio al sindaco Alessandro Barattoni, in qualità di presidente di diritto del cda di Ravenna Manifestazioni, chiedendo chiarimenti legali sul procedimento interno: in particolare se a Rossi sia stata richiesta una dichiarazione sostitutiva sui procedimenti penali in corso e, in caso di dichiarazioni false o assenti, quali conseguenze siano previste per il mantenimento del ruolo e eventuali profili penali. L’interrogazione puntava a far luce sull’operato della Fondazione, riconosciuta soggetto di diritto pubblico, e sui controlli previsti per i dirigenti.