Con qualche voto in più rispetto al reale esito del diploma di laurea ha sbaragliato la concorrenza e si è guadagnato il posto. Assunto come supplente nel 2020, è stato licenziato dopo circa un mese, quando dai controlli il preside del liceo scientifico di Ravenna ha scoperto che aveva “gonfiato” il dato riportato nell’autodichiarazione della candidatura. Per un professore 45enne originario di Avellino è stato un effetto domino: segnalato all’Ufficio scolastico provinciale come previsto dal protocollo, nei suoi confronti è partita la denuncia alla Procura, che gli è costata un decreto penale di condanna per falso in atto pubblico. Anziché accettare la pena, tuttavia, il docente si è opposto decidendo di affrontare il processo che si è aperto ieri e che giungerà a sentenza a settembre. Oltre a scusarsi ha motivato l’errore: non essendo pratico, per la candidatura online aveva chiesto aiuto a un amico.
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