Ravenna, vendita simulata in frode all'erario: sequestrato immobile del valore di oltre 600mila euro

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La Guardia di Finanza di Ravenna ha sequestrato un complesso immobiliare del valore di oltre 600.000 euro oggetto di una vendita simulata in frode all’erario da parte di una società gravata da ingenti debiti tributari già iscritti in ruolo. Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Ravenna hanno dato esecuzione nei giorni scorsi al decreto di sequestro preventivo, disposto dal G.I.P. del Tribunale di Ravenna, di un complesso immobiliare sito nel quartiere della Darsena di Ravenna e composto da ampi locali ad uso ufficio, un archivio, una cantina e tre posti auto, nei confronti di una società ravennate operante nel settore della consulenza e della progettazione tecnica debitrice verso l’erario per oltre 211.000 euro e già destinataria di numerose cartelle di pagamento per debiti iscritti a ruolo e non onorati.

Il provvedimento cautelare ora adottato è conseguenza della segnalazione inoltrata dall’Agenzia delle Entrate – Riscossione alla Procura della Repubblica di Ravenna per l’ipotesi di reato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, atteso che la società all’epoca proprietaria degli immobili, essendo già destinataria di ben 18 cartelle di pagamento notificate tra il 2013 ed il 2019 per un debito complessivo - tra imposte evase, interessi e sanzioni amministrative - di oltre 211.000 euro, dopo aver richiesto e ottenuto ben 6 procedure di rateizzazione, tutte poi revocate per decadenza, decideva di mettere al riparo da eventuali prevedibili procedure esecutive i cespiti immobiliari facenti parte del patrimonio societario alienandoli fittiziamente ad un prezzo dolosamente e palesemente sottostimato ad altra società in realtà riconducibile al marito dell’amministratrice venditrice e peraltro avente il medesimo oggetto e sede sociale della cedente.

A fronte di tale condotta fraudolenta, la Procura della Repubblica di Ravenna iscriveva nel registro degli indagati entrambi i coniugi, peraltro già gravati da precedenti penali, e chiedeva al competente Giudice di voler sequestrare i beni in via precauzionale anche al fine di evitare che gli indagati potessero decidere di stipulare ulteriori negozi traslativi a favore di terzi in buona fede, facendo poi sparire il provento della cessione.

Sulla base di tale quadro indiziario il Giudice ha quindi disposto il sequestro dell’intero immobile e i finanzieri del Gruppo di Ravenna hanno ora provveduto all’esecuzione del provvedimento.

Anche l’odierna attività testimonia l’importanza dell’aggressione ai patrimoni illecitamente accumulati dagli evasori fiscali e del contrasto ad ogni manovra fraudolentemente ideata al fine di sottrarli alla conseguente procedura di riscossione coattiva del debito erariale.

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