Ravenna, vende un Rolex. Ma l'assegno circolare era falso

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Le cautele le aveva osservate tutte. Tanto da farsi accompagnare dall’acquirente in banca e versare l’assegno circolare prima di consegnargli il Rolex da oltre 13mila euro che voleva vendere. Ma alla fine è rimasto senza nulla in mano. Niente orologio e niente denaro. E’ la disavventura capitata a un 40enne di origini mediorientali da tempo residente in città, a cui a quel punto non è rimasto altro da fare che sporgere denuncia per la beffa, anzi la truffa, subita. Perché è quello il reato contestato all’autore del raggiro, un 23enne di origini campane rintracciato nel corso delle indagini dagli uomini della Squadra mobile coordinati dal sostituto procuratore Stefano Stargiotti.

Tutto è partito alla fine di novembre quando il giovane risponde all’annuncio del 40enne che su un gruppo facebook di appassionati di Rolex aveva messo in vendita un Datejust, modello classico della casa svizzera. Dopo il contatto, la trattativa sembra andare in porto e venditore e acquirente si accordano per incontrarsi. Appuntamento in piazza del Popolo. Poi insieme si recano nella filiale dell’istituto di credito dove il 40enne ha il conto corrente. Allo sportello consegna l’assegno circolare senza che vengano riscontrate anomalie. E a quel punto, rassicurato, i due escono e l’uomo gli consegna l’orologio.

Tutto a posto all’apparenza. Ma poco dopo la banca chiama il 40enne informandolo che l’assegno circolare era falso. Cosa che ha colto di sorpresa e, pare, fatto piuttosto inalberare il correntista, le cui cautele sono state bypassate dal 23enne il quale, evidentemente, sapeva di poter contare a suo favore il breve periodo tecnico necessario prima che le procedure bancarie potessero far emergere la truffa.

Lo sapeva bene, dal momento che, come ricostruito dagli inquirenti (che grazie alle immagini delle telecamere pubbliche della piazza e a quelle della banca, sono riusciti a risalire all’identità del truffatore indagato a piede libero), negli stessi giorni si era dato da fare anche in altre parti d’Italia con il medesimo modus operandi, colpendo da Brescia ad Avellino, passando per Fano e appunto Ravenna. GI.RO.

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