Ravenna, vanno da un'anziana in ospedale per rubarle il conto

Dentro le mura domestiche palpeggiava il seno e indugiava sulle parti intime della figlia, allora 12enne, dell’impassibile compagna, ma anche fuori da casa - stando a una nuova inchiesta della procura - quella coppia avrebbe commesso altri reati, perpetrando articolate quanto remunerative truffe ai danni di una anziana. I fatti contestati questa volta dal pm Daniele Barberini, che ha formulato richiesta di rinvio a giudizio per circonvenzione d’incapace e minacce a pubblico ufficiale, hanno come triste protagonista una donna di 87 anni. Tutto avrebbe avuto inizio il 4 novembre del 2013, quando la coppia si reca in ospedale a trovare quell’anziana ravennate che avevano conosciuto qualche tempo prima. In realtà la loro non è una visita di piacere, perché stando all’accusa i due hanno un piano ben preciso. Quel giorno, al termine di qualche convenevole, i due sarebbero infatti riusciti a convincere la donna - abusando del suo stato d’infermità e deficienza psichica - a firmare un atto regolarmente redatto dal notaio con il quale nominava il 51enne procuratore generale su tutti i suoi beni presenti e futuri. Affidando in questo modo alla coppia anche l’intera gestione dei suoi due conti correnti bancari. Nei tre anni che seguono il 51enne e la 41enne utilizzano quei soldi per vivere di fatto alle spalle dell’anziana ignara di tutto e depredandole la bellezza di quasi 78mila euro tra prelievi, assegni e bonifici bancari.
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