Ravenna, un'area pari a due campi di calcio come discarica

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Un’area grande come due campi da calcio trasformata in discarica. E’ quanto scoperto dai Carabinieri Forestali che nella tarda serata di martedì hanno concluso una complessa operazione di polizia giudiziaria che ha visto coinvolti i reparti della specialità nelle province di Ravenna, Bologna e Rimini. L’attività di indagine, iniziata un anno fa dai militari ravennati, ha portato alla luce una complessa attività organizzata nel traffico illecito di rifiuti messa in piedi da tre ditte che attraverso una studiata suddivisione dei compiti, generavano falsi formulari di identificazione rifiuti e stoccavano abusivamente ingenti quantità di rifiuti (anche pericolosi) traendone, in tal modo, un lauto ed ingiusto profitto e facendo venire meno la tracciabilità del materiale di scarto. I militari, sotto la direzione della Dda di Bologna, durante le operazioni di perquisizione delle tre ditte nella varie sedi legali ed operative, hanno posto sotto sequestro una grossa mole di documentazione cartacea e digitale utile all’indagine ed un’area di circa 15mila metri quadri sulla quale, senza alcuna forma di impermeabilizzazione del terreno e senza alcuna autorizzazione, erano stoccati 74 cassoni colmi di rifiuti di varia natura, «tra cui – si legge in una nota diffusa dall’Arma – la possibile presenza di materiale altamente tossico». Una prima caratterizzazione dei rifiuti è stata effettuata grazie alla preziosa collaborazione del personale di Arpae. I tre titolari delle rispettive ditte sono stati indagati a piede libero e denunciati all’autorità giudiziaria per il reato di “attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti” (art. 452-quaterdecies del codice penale) punito con la reclusione da 1 a 6 anni. Le attività di indagine proseguiranno e non si esclude che possano emergere profili di responsabilità anche da parte di altre aziende del settore.


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