Ravenna, ucraino ruba bandiera russa dal balcone e la calpesta VIDEO

Ha strappato una bandiera russa issata su un balcone, e dopo averla buttata a terra l’ha calpestata per poi gettarla nell’immondizia. A immortalare la scena, c’era il fratello, che ha poi inviato il video a un amico. Alla fine quelle immagini sono finite su Facebook, conquistando una pioggia di like e condivisioni. Eppure quel gesto per certi versi riflesso del drammatico conflitto che ormai da mesi sta logorando l’Ucraina, rischia ora di trasformarsi in un boomerang per due ucraini residenti nel Ravennate: sia per chi ha preso la bandiera che per il connazionale che ha reso pubblico il filmato. Se dal loro punto di vista hanno agito mossi da uno spirito di patriottismo per contestare l’invasione comandata da Mosca, quanto accaduto il 14 settembre scorso in una via della città è costato a entrambi la denuncia per propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa.


Perquisite le case

Indagati, nel fascicolo aperto dal sostituto procuratore Marilù Gattelli, un 40enne e un 44enne, entrambi nati in Ucraina, assistiti dagli avvocati Francesco Manetti e Paolo Vecchi. Sarebbe stato il primo dei due stranieri a procurarsi una roncola dal luogo di lavoro, per poi utilizzare un’asta come prolunga e arrivare a strappare la bandiera russa che sventolava sulla strada dal balcone al primo piano di una palazzina.
Identificarlo, dopo la denuncia della parte offesa, non è stato difficile. E’ bastato visionare il filmato pubblicato dall’amico sul proprio profilo Facebook. La successiva perquisizione effettuata dalla polizia locale a casa degli indagati, ha trovato tutti i riscontri; a partire dagli abiti indossati dal 40enne al momento dei fatti contestati. È stato lui stesso a consegnare agli agenti pantaloncini e t-shirt, aprendo l’armadio. Nella camera da letto del fratello sono inoltre state trovate scarpe ricondotte a quelle del video.
E la bandiera che fine ha fatto? L’indagato ha ammesso di averla buttata nella spazzatura il giorno stesso, spiegando inoltre di avere recuperato la roncola dal vivaio nel quale lavorava come giardiniere. L’aveva poi rimessa a posto dopo l’utilizzo, e proprio nel capanno dell’azienda in cui venivano custoditi gli attrezzi da lavoro, è stata poi rinvenuta e messa agli atti: una lama a sega di 40 centimetri, con manico allungabile fino a 2,20 metri, sufficienti per raggiungere il terrazzo “nemico”.

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