Ravenna, trovata morta in casa dall'ex: disposta l'autopsia

Archivio

Erano alcuni giorni che nel palazzo in cui si era trasferita da circa un anno e mezzo non la vedevano più. Ieri mattina, quando l’ex fidanzato con il quale aveva rotto da pochi giorni è entrato nel suo appartamento, l’ha trovata senza vita e ha dato l’allarme. Nessuna ferita o evidente segno di violenza; ma quando il medico legale è arrivato per l’ispezione cadaverica, ha notato tracce tali da non escludere ipotetiche cause alternative a una morte naturale. Per questo la Procura ha aperto un fascicolo d’indagine sul decesso di Valentina Zanacchini, 51 anni, nata a Gaggio Montano (nel Bolognese) e residente in una palazzina al civico 30/32 di via Crocetta a Ravenna. Si tratta di un atto necessario per disporre l’autopsia che sarà eseguita domani.

Il ritrovamento

I mezzi del 118, ambulanza e auto medicalizzata, sono arrivati nel parcheggio del condominio, a ridosso della linea ferroviaria, intorno alle 10. L’edificio è l’ultimo della strada chiusa; precede i binari, attraversabili solo tramite un sottopasso pedonale. Sul posto c’era l’ex fidanzato della donna. Si erano lasciati una ventina di giorni fa, chiudendo una relazione burrascosa. Agli investigatori della Squadra Mobile è stato lui stesso a riferire di una litigata particolarmente accesa avvenuta nello scorso luglio, nel corso della quale aveva messo le mani addosso alla compagna; l’episodio, seppure confidato da Valentina alle amiche, non era mai stato denunciato e non aveva portato a nessun particolare provvedimento. Nonostante la relazione si fosse interrotta, nell’ultima settimana l’uomo aveva provato a mettersi nuovamente in contatto con lei. Non riuscendoci, ieri ha deciso di andare a controllare di persona, entrando con le chiavi nell’appartamento al primo piano. Alla vista del corpo, nel panico, ha chiamato una delle amiche dell’ex compagna ancor prima di avvisare la polizia di Stato.

Il sopralluogo del medico legale

Gli agenti delle Volanti, entrati insieme al personale medico e alla Polizia Scientifica sono stati i primi vedere le condizioni dell’abitazione in cui la 51enne, madre di due figli, viveva da sola. La confusione e il disordine degli ambienti non avrebbero fatto emergere elementi riconducibili a una possibile colluttazione, così come l’assenza di tracce di sangue o evidenti ferite. Tuttavia, il medico legale ha notato alcuni segni meritevoli di approfondimento, al punto da decidere di aggiornare il pm di turno Cristina D’Aniello, che è giunta sul posto nel primo pomeriggio insieme al dirigente della Mobile Claudio Cagnini. La donna era nella camera da letto. La testa, appoggiata al muro, mostrava segni di tumefazione, riferibili a possibili ecchimosi. Ma l’avanzato stato di decomposizione, dovuto a un decesso fatto risalire a grandi linee a martedì, non ha consentito di approfondire ulteriormente la preliminare indagine sul cadavere per poter escludere o confermare un’ipotetica morte violenta. Sotto choc le amiche, giunte nella tarda mattinata all’ingresso della palazzina. Sono state sentite dagli inquirenti della Polizia di Stato, impegnata ora a ricostruire la vita della 51enne sentendo la cerchia delle persone a lei vicine, tra familiari, conoscenti e anche il medico di base che la seguiva.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui