Ravenna, stretta sulle bici in diga. Si pensa a sbarre e tornelli

Ravenna

Dopo la caduta in bicicletta di una persona nella giornata di martedì, Autorità portuale è corsa ai ripari ribadendo in maniera più decisa il divieto di percorrere in bicicletta i quasi tre chilometri della lingua di cemento di Marina di Ravenna, tanto che si pensa di poter installare in futuro persino una specie di sbarra, simile a un tornello per costringere i ciclisti a scendere dal velocipede.
Il divieto, in realtà, è sempre esistito anche se non viene rispettato praticamente da nessuno. Tuttavia è leggibile nella cartellonistica a fianco della sbarra della diga Zaccagnini: le biciclette sono ammesse ma dovrebbero essere condotte a mano. Ora l’ente portuale, che gestisce ed esegue la manutenzione della diga foranea, lo ha scritto a caratteri cubitali nel pannello luminoso di ingresso: “Accesso consentito esclusivamente ai pedoni”. Si tratta di un avviso precauzionale dopo quanto avvenuto nella giornata di martedì: un ciclista è stato trovato riverso tra gli scogli ed è stato portato in gravi condizioni al Bufalini.
I lavori in corso
La biciclettata in diga, anche se non sarebbe permessa, è un classico alla pari della passeggiata ed è uno dei modi più utilizzati dai pescatori per raggiungere le zone più lontane. Va anche ricordato che la diga è stata sottoposta a lavori fino a metà giugno per un intervento di riasfaltatura che riprenderà poi a fine estate, secondo quanto concordato tra l’ente portuale e il Comune di Ravenna. Anche per questo motivo è ancora più necessario, quando si percorre la diga, fare attenzione per non incorrere in incidenti simili a quelli accaduti al ciclista nella giornata di martedì.

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