Ravenna, stradelli: il costo sale di 233mila euro

Il costo degli stradelli retrodunali aumenta: il Comune ha accordato all’azienda 233mila euro in più per la realizzazione del primo stralcio del parco marittimo. Inoltre la fine dei lavori è stata prorogata. La cifra è derivante da una serie di modifiche proposte e progettate da Palazzo Merlato per la costruzione del percorso pedonale che interesserà questa fase Marina di Ravenna e Punta Marina Terme e che secondo gli ultimi aggiornamenti non sarà pronto per la stagione estiva. L’amministrazione ha spiegato in vari incontri ai bagnini che il primo lotto del parco marittimo a Pasqua sarà sicuramente fruibile ma non terminato. Mancheranno cioè alcune “finiture” che saranno completate in autunno. Proprio in quest’ottica è da leggere la proroga di cinque mesi concessa dal Comune per la fine dei lavori. Una scelta che di certo non mancherà di fare discutere, dal momento che l’inizio del cantiere – aperto dopo la fine della stagione estiva – è stato rinviato per diversi anni. Gli stessi gestori degli stabilimenti balneari hanno ammesso che, in questo momento, si aspettavano uno stato dei lavori più avanzato.

Le modifiche al progetto

Tra le varianti chieste dall’azienda e accettate dal Comune c’è la sostituzione di pali in legno (previsti in pioppo, pino o larici) con altri in castagno ritenuti «che garantiscono una elevatissima resistenza dell’essenza agli agenti atmosferici ed al degrado». Ci sono poi un paio di cambiamenti che hanno lo scopo dichiarato di rendere più veloce il progetto: riguardano la sostituzione dei chiusini previsti con altri di «più facile reperibilità sul mercato» e la decisione di utilizzare, per i pali della luce, plinti (le basi in cui alloggiano i lampioni) prefabbricati e non calcestruzzo gettato. Questo per «rendere più uniforme e celere la posa in opera» e garantire anche «una migliore stabilità dei manufatti». Rispetto al progetto iniziale, l’azienda ha proposto anche la realizzazione di pozzetti di ispezione per agire sui sottoservizi privati degli stabilimenti, in modo che in caso di rotture si possa intervenire senza andare a danneggiare in futuro la superficie degli stradelli in caso di rotture dei sottoservizi.

La rete internet

Ci sono infine alcune modifiche da portare avanti per quanto riguarda il cablaggio della rete: «Durante l’esecuzione dei lavori è subentrata l’esigenza di realizzare una copertura wi-fi sull’intero percorso realizzato. La posa del cavidotto era già prevista nel progetto mentre non era prevista quella dei pozzetti di ispezione e basamenti per l’alloggiamento dei quadri di cablaggio». Così è intervenuta Lepida che «ha proceduto alla redazione di un progetto e alla fornitura dei necessari pozzetti e chiusini in ghisa». Infine «durante l’esecuzione dei lavori è subentrata l’esigenza di alimentare l’impianto di rete di fibra ottica, istallando i relativi punti di alimentazione e cablando l’impianto, compresa la realizzazione dei quadri di alimentazione».

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