Il coil di lamiera dipinto come se fosse posizionato su una gigantesca stampante digitale. Certo il presente e il futuro di Marcegaglia è nella trasformazione dell’acciaio. Nel giorno in cui l’azienda di Gazoldo Degli Ippoliti sigla l’acquisto del 100% della lettone Sia Severstal Distribution, da Ravenna Emma Marcegaglia descrive però un nuovo grande fronte su cui il gruppo che guida col fratello Antonio si è lanciato negli ultimi mesi: la metallurgia applicata al design, sviluppata proprio nello stabilimento di via Baiona, con un investimento da 6 milioni, già operativo. E apre così a collaborazioni con «architetti e disegnatori per cambiare, con questo nostro nuovo ritrovato, il mondo dell’arredo urbano, degli interni delle navi, del design in generale».
La storia aziendale
La presidente e ad di Marcegaglia Holding è intervenuta venerdì sera ad una cena che riuniva i club della Romagna Nord del Rotary e, insieme al direttore dello stabilimento di Ravenna, Aldo Fiorini, ha descritto il futuro dell’insediamento dell’azienda metallurgica in Romagna e le strategie del Gruppo, evidenziate in una vera e propria analisi di contesto dell’economia globale, europea e nazionale. A fare gli onori di casa il presidente del Rotary club Galla Placidia, Massimo Natali, che ha introdotto i saluti del prefetto Castrese De Rosa, del sindaco Michele De Pascale, del segretario generale dell’Autorita Portuale, Fabio Maletti e del presidente della Camera di commercio, Giorgio Guberti, che ha raccontato come «nel 1987, giovane funzionario di Ascom, intervenni in sostituzione del mio presidente ad un’iniziativa dell’associazione che celebrava proprio l’acquisizione da parte del gruppo mantovano di quella che era la Maraldi. Steno Marcegaglia – ha spiegato il presidente della Cciaa – mi vide emozionato e mi rassicurò, dicendo che gli avevano sconsigliato di procedere in quell’affare, ma che lui ci credeva comunque». «E’ vero, molti del nostro management erano contrari. Ma mio padre – ha confermato Emma Marcegaglia – si fidò del suo “nasometro”, come lo chiamava lui, e oggi Ravenna rappresenta la nostra seconda casa e il cuore del nostro gruppo».
La novità
Poi la descrizione delle strategie in corso: «Sul fronte della decarbonizzazione ci stiamo muovendo in maniera decisa: prevediamo l’elettrificazione delle linee, stiamo testando l’idrogeno al posto del metano, stiamo operando investimento sul fotovoltaico. Crediamo molto nel progetto dell’Eni sulla captazione della CO2 e intanto siamo investitori in un’acciaieria totalmente green in Svezia – ha proseguito l’ex presidente di Confindustria –. La pandemia e la crisi internazionale in Ucraina ci hanno resi ancora più agili e flessibili, e ora ci improntiamo ad una sempre maggiore automazione, con l’utilizzo dell’intelligenza artificiale».
I piani per il futuro
Strategie che vengono in una fase «che viene chiamata delle policrisi, o della crisi permanente. L’economia rallenta ma rimane in piedi e Italia, spesso vista come un Paese debole per il suo importante debito e i suoi problemi sistemici, ha saputo crescere più di tutti gli altri Paesi grandi produttori. Ora ci approssimiamo ad uno scenario complesso – spiega ancora Emma Marcegaglia – che continuerà a porre il tema di energia e materie prime, con l’aggiunta di quello di mancanza di forza lavoro in alcuni settori strategici».
La strategia del gruppo, comunque, viene mantenuta nella consapevolezza che «il tema della decarbonizzazione è fondamentale, ma dobbiamo spingere per la neutralità tecnologica. L’Unione europea invece è in questa fase troppo rigida nell’imporre le modalità di un processo di cambiamento che deve essere pragmatico, non ideologico. In modo che la sostenibilità ambientale vada di pari passo con quella sociale».