Ravenna, spara in casa, poi punta pistola contro i poliziotti

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Il rumore di un colpo d’arma da fuoco lo hanno riconosciuto senza alcun dubbio in tanti, fra il vicinato. Così lunedì sera intorno alle 21.30 hanno chiamato la polizia di Stato, preoccupati che il bersaglio di quello sparo fosse stato il cane del vicino, sul cui trattamento hanno espresso qualche perplessità. A ricevere la pattuglia, nel cortiletto dell’abitazione di via Tevere da dove i residenti avevano sentito provenire l’esplosione, c’era il padrone di casa, per nulla contento di ricevere la “visita” delle forze dell’ordine. Dopo avere insultato gli agenti, si è rifugiato in garage, prendendoli poi a spintoni, e andando infine ad afferrare con la mano destra una pistola carica che aveva lasciato appoggiata sulla lavatrice. È stato un istante, perché gli uomini delle Volanti lo hanno subito bloccato, disarmandolo e scoprendo che il revolver impugnato poco prima da Fabio Romano, 63enne già noto alle forze dell’ordine, era un’arma vera, seppure arrugginita, e per giunta carica. Arrestato per resistenza e denunciato per il possesso dell’arma detenuta illegalmente, il 63enne è stato portato ieri mattina in tribunale a Ravenna. Il giudice Federica Lipovscek ha disposto i domiciliari.

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