Ravenna, Sirio Holding è fallita

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A quattro mesi dalla richiesta di concordato, la Sirio Holding srl è ufficialmente fallita. La sentenza che mette fine alla società che detiene la partecipazione della Sirio spa, colosso della ristorazione a sua volta attualmente in concordato, è del 2 novembre scorso, quando il giudice Paolo Gilotta ha dichiarato il fallimento della società con sede legale a Fornace Zarattini, constatando la mancata presentazione di un piano per risanare la società entro il termine fissato l’11 luglio. Ancora non è dato sapere a quanto ammonti lo stato passivo. Un quadro più preciso si avrà con l’udienza già calendarizzata per il prossimo 28 febbraio 2023, data alla quale potranno farsi vivi i vari creditori. Fra questi figura anche un istituto bancario che, stando a quanto trapela, rivendica la “fetta” più cospicua del debito, e che a suo tempo ha presentato l’istanza di fallimento.


Due destini incrociati

Il tracollo della Holding non riguarda direttamente la Sirio spa e non necessariamente avrà ripercussioni sulla società in concordato. Semmai il contrario; perché lo stato della seconda, ancora operativa ma alle prese con la proposta concordataria, ha fatto sì che l’unica voce attiva della società “madre” non potesse essere considerata in un ipotetico progetto per risollevarla. E in assenza di altre potenziali risorse il destino era scontato.
In comune, Sirio Holding e spa avevano l’amministratore delegato, Stefania Atzori, il cui nome torna spesso nella storia che ha portato la Sirio spa a una crisi milionaria. Fondata nel 1993, la Sirio spa si era affermata nel ramo della ristorazione in ambito ospedaliero, per poi espandersi in maniera esponenziale, arrivando ad aprire oltre 80 attività in Italia, con 700 dipendenti a libro paga, almeno fino al 2019. La sua presenza a Ravenna riguarda la catena Burger King e un paio di locali, come il Bar Bassette e quello all’interno della Polimeri Europa. Più in generale, in Romagna le attività coprono tutte le province, come il bar degli ospedali “Morgagni” a Forlì, “Bufalini” a Cesena e “Santa Colomba” a Savignano, mentre a Rimini si trova un ulteriore Burger King affacciato su piazzale Cesare Battisti. Per chiudere c’è Imola, con l’Opera Dulcis e un ipotetico rilancio annunciato a suo tempo riguardo la storica caffetteria Bacchilega.


Il declino

Un anno fa la Holding era stata tirata in ballo riguardo la necessità di ricapitalizzazione di Sirio spa, alla luce dei debiti ricostruiti dall’amministratore giudiziario Fausto Maroncelli. Dalle verifiche era emersa una situazione finanziaria allarmante, con debiti fino a 71 milioni di euro, di cui quasi 30 verso fornitori.
In questo contesto in passato erano trapelate anche le preoccupazioni dei sindacati, lamentando ritardi nei pagamenti degli stipendi ai dipendenti del Burger king di Ravenna con tanto di proclamazione dello stato di agitazione con blocco dello straordinario tra il personale del fast food.
Nell’ambito della ricostruzione fatta sempre dall’amministratore giudiziario, che nell’estate del 2021 ha portato i giudici della sezione Imprese del tribunale di Bologna a revocare il cda della Sirio, erano trapelate anche voci “eccentriche”, ricondotte all’ex ad. Nei circa 100mila euro ricondotti a spese personali dell’Atzori, sarebbero trapelati acquisti in un negozio di moda a Milano Marittima e ricevute del noto salone di bellezza “Federico fashion style”. Ora il fallimento della Holding seguirà un iter parallelo alla sorte della Sirio spa. Un epilogo che vede confermati Silvia Benelli e Nicola Xella nelle vesti di commissario giudiziale.

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