Ravenna, si cerca un nuovo direttore del Mar

RAVENNA Non è tempo di grandi mostre, almeno a Ravenna. Mentre Forlì va avanti con la strada brillantemente tracciata da anni, e inaugura in questi giorni la sua esposizione dedicata alla figura di Maddalena nell’arte, a Ravenna si ripensa il percorso fin qui tracciato nel mondo della cultura. Nei giorni scorsi è scaduto il bando per individuare il nuovo direttore del Mar: una selezione che il Comune ha modulato come “mobilità esterna”, dedicato quindi ai dirigenti già in forza ad una pubblica amministrazione con particolari requisiti. Il bando fa il paio con quello per il direttore della Classense: museo e biblioteca torneranno quindi ad avere due figure diverse alla loro guida, assunte a tempo indeterminato. Attuale direttore di entrambe le istituzioni è al momento Maurizio Tarantino, scelto dal sindaco Michele De Pascale e titolare di un incarico a tempo determinato che scade in questi giorni.

Mar e Classense continueranno nel loro dialogo con Ravennantica, la fondazione che gestisce il museo Classis e che ha sviluppato un accordo un progetto «organico e unitario volto al superamento della frammentazione dei sistemi di gestione e dei circuiti di offerta culturale e turistica» che coinvolge anche i monumenti statali. Accordo sperimentale che ha comportato il fatto che fosse Ravennantica a gestire alcuni servizi culturali di altre istituzioni della città, con lo scopo di una maggiore integrazione. Il patto è stato da poco rinnovato e sarà valido anche nel 2022. Nello stesso atto, Palazzo Merlato ha deliberato un nuovo finanziamento da 900mila euro per la fondazione.

RavennAntica ha subito una contrazione dei ricavi da ingressi piuttosto importante negli ultimi due anni: nel 2020 sono entrate dalle visite ai siti culturali gestiti dalla fondazione poco più di 354mila euro, saliti lo scorso anno a 557mila circa. Nel 2019, primo anno di apertura di Classis, i biglietti di ingresso avevano fruttato 820mila euro mentre nel 2018 si erano assestati a 678mila euro. Questa è grossomodo la cifra a cui si punta per l’anno in corso: il budget presentato al Comune prevede per il 2022 circa 700mila euro di incassi. Una proiezione che non pare troppo ottimistica; nonostante il turismo sembri pronto a ripartire e stia dando buoni segnali sul fronte delle prenotazioni alberghiere, nella nota inviata al Comune da RavennAntica si legge: «Ciò che è certo fin da ora è che anche i primi mesi del 2022 saranno incerti e con restrizioni non quantificabili ma certamente avranno una ricaduta sui flussi turistici delle scuole». Un passaggio che stupisce visto che la nota è datata 11 marzo 2022, quando l’ondata di contagi peggiore era ormai terminata, e si va invece verso la fine dell’emergenza. Un pessimismo forse dovuto agli ultimi due difficili anni che hanno impedito al museo di Classis di assurgere a punto culturale ma e che lo hanno spinto a puntare sull’organizzazione di eventi collaterali, come ad esempio concerti estivi e presentazioni, su cui la fondazione vuole puntare anche nel 2022.

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