Ravenna, revocato appalto al consorzio Research

RAVENNA - Il Comune di Ravenna ha revocato a Research, azienda campana, uno degli appalti su cui stava lavorando in città. Non si tratta di quello, da una ventina di milioni di euro, relativo al nuovo palazzetto dello sport ma di quello della piastra polivalente di Savarna. Un cantiere più modesto ma importante per la comunità perché doveva essere utilizzata come palestra in sostituzione dell’impianto distrutto dal maltempo. Research aveva vinto l’appalto con un ribasso del 26% rispetto ai 265mila euro di valore stimato dal Comune. Ad aprile l’azienda ha ricevuto un’interdittiva antimafia da parte della prefettura di Salerno. Provvedimento contro cui ha fatto ricorso e che è stato sospeso in attesa del giudizio del Tar (atteso per l’8 giugno) ma che ha avuto comunque l’effetto di bloccare i cantieri al palazzetto e, appunto, a Savarna. L’opposizione vorrebbe la revoca di entrambi ma il Comune ha scelto di attendere l’esito dei ricorsi e l’eventuale commissariamento di Research, che le consentirebbe di proseguire i lavori già avviati. Questo, almeno, per il nuovo palazzetto. Per l’impianto di Savarana invece è stata scelta una strada diversa e l’appalto è stato revocato.

Già a gennaio l’impresa esecutrice dei lavori, cioè quella a cui Research li ha poi affidati, aveva presentato le difficoltà sopravvenute nell’esecuzione del cantiere in conseguenza della particolare congiuntura economica, che hanno determinato un significativo aumento di prezzi dei materiali e la difficoltà di reperirli. A febbraio i lavori erano stati sospesi e ad aprile era stata la stessa Research, secondo quanto scrive il Comune nel documento, a chiedere una risoluzione bonaria «in conseguenza dei significativi incrementi nei prezzi di acquisto di taluni materiali dovuti al verificarsi di avvenimenti straordinari ed imprevedibili alla data di presentazione dell’offerta che hanno determinato l’eccessiva onerosità dell’opera».

Date le premesse, sono quindi da escludere in questo caso i ricorsi che il Comune teme nel caso dovesse revocare l’appalto del maxi cantiere al Pala De André. Anche se, come scrive lo stesso dirigente comunale nel documento riguardante l’impianto di Savarna, ci sono leggi che consentirebbero al Comune di procedere in questo senso. Tuttavia, il fatto che già si stesse riflettendo sulla risoluzione del contratto ha reso più semplice per l’amministrazione procedere in questa direzione. Per quanto riguarda il palazzetto, l’intendimento è quello di attendere quanto meno il pronunciamento del Tar rispetto all’interdittiva. Nelle intenzioni manifestate da Palazzo Merlato un paio di settimane prima della doccia fredda dovuta al provvedimento di Salerno, si sperava di vedere il cantiere finito entro il 2023 ma i tempi si sono già inevitabilmente allungati.

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