Ravenna, reazione allergica dopo operazione, dentista a processo: "Mi è svenuta tra le braccia"

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In fatto di notorietà, la clinica dentale vantava una rete di centri specialistici estesa a livello internazionale. Quanto ad affidabilità, ecco, i problemi per molti pazienti sono insorti quando si è saputo che Dentix, la catena alla quale si erano rivolti, era fallita a inizio 2020, lasciando letteralmente a piedi molti di loro. C’è poi il caso specifico di una paziente che, dopo essersi affidata al centro ravennate per un intervento, è andata in choc anafilattico in seguito all’ assunzione di un farmaco prescritto proprio come cura postoperatoria; un medicinale che, stando alla sua denuncia, le sarebbe stato indicato “dimenticando” un dettaglio da lei specificato nel documento firmato prima dell’operazione: e cioè che era allergica alla penicillina. Sono i presupposti per via dei quali ora è a processo l’allora direttore sanitario del centro odontoiatrico Dentix Italia di Ravenna, 38enne residente a Ravenna e difeso dagli avvocati Roberto Pezzi e Katia Cristofori, accusato di lesioni colpose, in particolare determinate dall’imperizia nell’esercizio di una professione sanitaria.

«Mi è svenuta tra le braccia»

La paziente - ora parte civile nel processo con l’avvocato Antonio Luciani - si era sottoposta all’operazione il 26 aprile del 2019. Come da prassi, le era stata fatta compilare una specifica scheda di anamnesi 11 giorni prima, nella quale lei aveva specificato di essere allergica all’antibiotico. L’operazione di fatto era riuscita. Ma stando a quanto denunciato, nel prescriverle la terapia da seguire nei giorni successivi, i medici non avrebbero tenuto conto della particolare ipersensibilità della donna. Era accaduto così che quella stessa sera, dopo avere assunto la pillola, si era sentita male. A ricordare il fatto, ieri davanti al giudice Roberta Bailetti, è stata un’amica, collega di lavoro in una struttura assistenziale per anziani, che non solo l’aveva accompagnata presso la clinica per sottoporsi all’intervento, ma la soccorse quando la vide svenire. «Quella sera, dopo avere preso la compressa, riuscì a malapena a chiamarmi. Lavoravamo in due strutture, una di fronte all’altra e feci appena in tempo a entrare che mi svenne tra le braccia». Il dibattimento si è chiuso ieri dopo il deposito della sentenza di fallimento di Dentix, motivo per il quale la catena non è stata citata come responsabile civile. Si dovrà attendere febbraio per la decisione del giudice.

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