Ravenna, a processo per circonvenzione di un sacerdote

RAVENNA. «Quando vidi la cifra scritta nell’assegno che mi aveva consegnato, gli dissi, “don Brioschi, ma ha visto che cosa ha scritto?”. Lui tirò fuori il suo estratto conto, mostrandomi che in banca aveva oltre 2 milioni». Era l’inizio dell’agosto 2014 al capezzale del parroco ormai 89enne, ricoverato nella casa di riposo Santa Teresa dopo 50 anni di sacerdozio a San Bartolo. Quel giorno se lo ricorda bene un 69enne della piccola frazione del forese, che per quell’assegno da 400mila euro intestato a lui è finito a processo con l’accusa di circonvenzione d’incapace. Ieri ha avuto l’occasione di raccontare la sua verità, nel corso del dibattimento davanti al giudice Federica Lipovscek. Ha ripercorso una vicenda per la quale - ha puntualizzato il difensore, l’avvocato Massimo Martini - «ormai da anni si sente come in graticola».

L'articolo nell'edizione di oggi del Corriere Romagna

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