È convinto della propria innocenza al punto da aver scelto di difendersi chiedendo lui stesso, tramite i propri legali, il giudizio immediato. Così il processo per Mauro Guerra, il veterinario 49enne di Sant’Antonio accusato (fra le accuse principali) di maltrattamento e uccisione di animali, nonché di una maxi evasione fiscale, si è aperto questa mattina in un dibattimento pubblico.
I sostenitori del veterinario (assente in aula) come previsto si sono mobilitati in sua difesa e questa mattina erano una quarantina davanti al tribunale con manifesti, cartelli e magliette “Io sto con Mauro Guerra l’amico degli animali”. In aula ci sono alcune associazioni animaliste che ai sono costituite parte civile
Il processo al via
Quel che invece accadrà in aula è materia di confronto tra le accuse mosse dal sostituto procuratore Marilù Gattelli e la difesa del veterinario, assistito dagli avocati Claudio Maruzzi e Antonio Vincenzi. In sintesi, Guerra deve rispondere di eutanasie effettuate su animali, alcune delle quali neppure necessarie, senza seguire la dovuta procedura che prevede la preventiva sedazione dell’animale per evitare di farlo soffrire. Si aggiungono le caudotomie (cioè l’amputazione della coda) e reati legati alle vaccinazioni e ai certificati apposti nei libretti sanitari delle bestiole assistite. Il ventaglio dei reati contestati al dottore, tuttavia, si allarga alla tenuta dei farmaci e alla gestione dei rifiuti speciali, come carcasse, resti biologici, strumentazione da sala operatoria e pure liquidi dell’apparecchio radiologico, smaltiti come normale spazzatura. Infine ci sono i reati fiscali, con una maxi evasione sulle dichiarazioni dei redditi. Ricostruito il business del veterinario, la Procura gli contesta di aver tenuto una doppia contabilità in nero, riscontrata proprio durante una delle perquisizioni effettuate nel corso dell’inchiesta iniziata nel 2020, quando, durante una perquisizione, sono stati sequestrati oltre 615mila euro in contanti, nascosti in casa.